Mentre un bel segnale giunge dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo, che ha risposto – come abbiamo riferito in altra parte del giornale – all’appello lanciato dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), sulla delicata questione del reddito da prendere in considerazione, per la pensione di invalidità civile, continuiamo invece a registrare, nella stessa Regione, una situazione sconfortante, sul fronte delle barriere architettoniche.
Dopo infatti che nei giorni scorsi l’Associazione Carrozzine Determinate aveva accusato la Regione di «violare i diritti umani», disattendendo tutti gli impegni assunti negli ultimi anni, in àmbito di accessibilità, un altro segnale non certo positivo arriva da Pineto, nota stazione balneare in provincia di Teramo, ove pare che lo scorso anno siano state addirittura le stesse autorità – nella fattispecie la Polizia Municipale – ad incoraggiare, con regolari autorizzazioni, il mancato rispetto dei parcheggi per persone con disabilità.
A segnalarci il fatto è la signora Paola, di Pineto, appunto, che nell’estate scorsa, di fronte alla mancata disponibilità di un parcheggio per disabili, aveva fatto sistemare il proprio veicolo in sosta vietata, esponendo il proprio contrassegno. Ciò le era costata una multa, alla quale aveva successivamente opposto ricorso al Prefetto di Teramo, ricordando tra l’altro che « le norme che regolano l’utilizzo del tesserino riservato ai disabili, regolarmente esposto […] prevedono che detta autorizzazione consenta alle persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta di sostare con il veicolo che le trasporta in deroga ad alcuni divieti e di beneficiare di una serie di facilitazioni per la circolazione».
Ebbene, recentemente il ricorso è stato accolto, con la semplice motivazione che «l’interessata era in possesso di regolare concessione, rilasciata ai portatori di handicap, per il parcheggio».
Al di là però della contravvenzione in sé, quel che ci preme qui sottolineare è un’altra parte del ricorso presentato dalla Signora Paola, che merita senz’altro di essere ripresa quasi integralmente, quando cioè vi si scrive «che la sosta nel periodo estivo, nel Comune di Pineto, è una tortura per i turisti, per i residenti e non si immagina cosa costituisca per le persone disabili. Le quali si vedono anche privare, dalla sera alla mattina, delle poche certezze che hanno, ossia dei rarissimi posti loro riservati, per ragioni del tutto sindacabili e che di certo non rivestono il carattere di urgenza».
«Nel caso di specie – prosegue il testo del ricorso -, sempre la scorsa estate, pare fosse il mese di agosto e comunque al massimo dell’affluenza turistica, è avvenuto che i due posti riservati in Via XX Settembre alla sosta dei disabili, di fronte al luogo in cui è stata rilevata l’infrazione del 13.07.2012 alla ricorrente, siano stati occupati per giorni e giorni, 24 ore al giorno da un camion […] autorizzato dallo Stesso Comando di Pineto, per le manifestazioni estive. […] Sul punto sono disponibili testimoni i quali, per tutelare le ragioni delle persone disabili quali la ricorrente, che aveva ancora più difficoltà a lasciare in sosta l’autovettura per recarsi nello stabilimento balneare […] sito nei pressi di quel sottopassaggio al quale si accede da Via XX Settembre, si sono rivolti al Comando di Pineto per segnalare l’abuso ed ivi hanno ricevuto con intuibile stupore solo conferma del fatto che i posti per disabili erano stati soppressi in quei giorni e che quella del furgone era una regolarissima “sosta autorizzata dagli stessi Vigili di Pineto” al conducente di quel furgoncino per agevolare alcune manifestazioni svolgentisi nel Parco della Pace a Pineto!».
«Allora – conclude il testo – occorre rilevare come a fronte di un lodevole “zelo” degli agenti della Polizia Municipale nell’elevare le contravvenzioni nel periodo estivo, non corrisponde un servizio altrettanto zelante in favore delle persone disabili. O meglio in questo caso il bene del turismo è stato anteposto al bene delle persone che, come la scrivente, hanno difficoltà sociali [grassetti nostri nelle citazioni, N.d.R.]».
Possiamo quindi solo chiudere, augurandoci che quanto riportato – insieme alla foto qui a fianco pubblicata, che documenta come venissero usati, lo scorso anno, i parcheggi per disabili a Pineto (oscurando, naturalmente, il marchio presente sul furgone) – possa servire a far cessare quanto prima situazioni del genere. (S.B.)
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- Le associazioni e la tutela dei Cittadini con disabilità In un Paese ove non si è scelto tra politiche inclusive e politiche risarcitorie, le associazioni devono spostare il proprio baricentro e ritornare a costituirsi come movimento di cittadinanza, a…