Più che luci blu, chiediamo una Legge Regionale

Lo hanno scritto al Presidente e all’Assessore alla Salute della Regione Puglia, i rappresentanti di alcune associazioni locali, in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo, che vedrà anche il Palazzo della Presidenza Regionale “illuminarsi di blu”, come molti altri edifici. Ciò che serve in Puglia, infatti, è una concreta presa in carico per una situazione riguardante circa 24.000 famiglie

Ragazzo seduto con la testa chinata«Pur apprezzando la lodevole iniziativa di illuminare di blu il Palazzo della Presidenza della Regione, riteniamo che più che di luci blu, le famiglie delle persone autistiche pugliesi abbiano bisogno con urgenza di una Legge Regionale, conforme alle Linee di Indirizzo approvate in Conferenza Stato-Regioni».
Lo hanno scritto al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e all’assessore regionale alla Salute Elena Gentile, i rappresentanti di alcune associazioni locali – la CUAMJ di Taranto e Lecce (Centro Universo Autismo Meridionale Jonico), l’AJSA di Taranto (Associazione Jonica Sindrome Autistica) e l’ADA di Foggia (Associazione Daunia Autismo) – in occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo, di oggi, 2 aprile.

«In Puglia – hanno poi sottolineato in una nota Mariapia Vernile, presidente di CUAMJ, Raffaella Nardella, vicepresidente dell’AJSA e Rosanna Del Mastro, presidente dell’ADA – vivono oltre 24.000 persone in questa situazione e altrettante famiglie attendono una concreta presa in carico della situazione. In sintesi chiediamo di attuare il vero trattamento TEACCH (Treatment and Education of Autistic and Related Communication Handicapped Children), che non è, come generalmente si intende, un metodo di intervento, ma un programma innanzi tutto “politico-organizzativo”, con cui indicare appunto l’organizzazione dei servizi che operano a favore delle persone autistiche e una presa in carico globale in ogni fase dello sviluppo dell’individuo, con la finalità di raggiungere la migliore riabilitazione e integrazione sociale possibile, tramite l’attuazione di una gestione unica del caso, in collaborazione con le famiglie e le istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: mariapia.vernile@alice.it.

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