Una mostra fatta di “abili sguardi”

È la mostra fotografica - denominata appunto “Abili sguardi” - che verrà inaugurata il 5 aprile a Padova, momento conclusivo del Progetto “Photovoice”, che ha visto quindici ragazzi dell’Associazione Down DADI (Down, Autismo e Disabilità Intellettiva) raccontarsi e raccontare il proprio mondo quotidiano, fatto di affetti, relazioni, competenze e difficoltà, tramite una serie di scatti da loro stessi realizzati

Fotografo in azioneIl Progetto Photovoice rientra tra i percorsi di autonomia condotti ormai da molti anni dall’associazione padovana Down DADI (Down, Autismo e Disabilità Intellettiva) e nei prossimi giorni esso vivrà il proprio momento conclusivo, culminante con la mostra fotografica denominata Abili sguardi, la cui inaugurazione è in programma per venerdì 5 aprile a Palazzo Moroni (Sala Paladin), sede del Comune di Padova (ore 11). Successivamente la mostra resterà aperta (a ingresso libero) fino al 14 aprile (Cortile Pensile di Palazzo Moroni).

L’iniziativa – proposta a quindici ragazzi dell’Associazione – si è articolata in quattro fasi principali, come spiega Patrizia Tolot, presidente di Down DADI. «Dapprima – racconta – è stato proposto ai ragazzi di utilizzare le immagini per raccontarsi e raccontare il proprio mondo quotidiano, fatto di affetti e relazioni, le loro competenze, le loro difficoltà. La ricerca è stata sviluppata immaginando di parlare a un mondo esterno che ancora non li conosceva, e che avrebbe avuto modo di incontrarli in questa mostra. Una seconda fase è stata dedicata alla familiarizzazione con lo strumento: i ragazzi hanno imparato quindi a utilizzare la fotocamera e a sperimentare come ogni immagine potesse avere un senso e un valore personale. Suddivisi, quindi, in gruppi di lavoro, si sono incontrati settimanalmente, per condividere e commentare le foto realizzate: le parole con cui essi hanno “raccontato” le immagini proposte sono state trascritte puntualmente dai facilitatori del progetto, e riportate nelle didascalie che accompagnano le foto esposte nella mostra. L’ultima fase, infine, ha coinciso con l’allestimento dell’evento finale, con la scelta delle immagini che i ragazzi hanno ritenuto maggiormente rappresentative e con la registrazione dei commenti audio del video che integra l’esposizione». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@downdadi.it.

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