Dopo quasi un anno dalla trasmissione di Raiuno Domenica in… L’Arena, andata in onda domenica 1° aprile 2012, riguardante la cosiddetta “fabbrica dei falsi invalidi”, il 24 febbraio di quest’anno ancora una volta è stata data a Massimo Giletti, conduttore della medesima trasmissione, la possibilità di condurre un programma sul tema dei falsi invalidi (intitolato Truffatori), che, a soli fini propagandistici, ha condotto in maniera superficiale, scorretta e senza etica, nella fattispecie per quanto riguarda le invalidità visive.
Ho atteso a scrivere perché non volevo farmi influenzare da una reazione a caldo, ma rivedendo la registrazione della trasmissione dopo un mese, l’effetto è rimasto tale.
Il 1° aprile 2012, dunque, era stato preso in considerazione un singolo caso relativo a una persona affetta da retinite pigmentosa, facendone erroneamente un esempio di “eclatante falso invalido”, proprio per le caratteristiche della patologia sofferta dalla signora. Quindi, il giorno successivo, chi scrive aveva presentato – sempre al Direttore Generale della RAI e al Direttore di Raiuno – la richiesta di un atto formale e pubblico di chiarimento in merito, attraverso una nuova trasmissione, con la presenza di interlocutori competenti sulla patologia e sulla normativa, e ci era stato promesso un intervento – seppur minimo in tal senso – ciò che non è mai avvenuto.
Ora anzi, poco meno di un anno dopo, abbiamo assistito a una nuova trasmissione che ancora una volta ha trattato l’argomento in maniera superficiale, senza dare alcun tipo di informazione corretta e chiara sui criteri del riconoscimento di invalidità per la disabilità visiva.
Durante il programma, ad esempio, nessuno ha parlato della Legge 138 del 3 aprile 2001 (Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici), che stabilisce una nuova classificazione delle disabilità visive, riconoscendo non solo il residuo visivo, ma anche il residuo perimetrico binoculare, facendo riferimento a cinque classi di disabilità visiva.
In considerazione poi dell’esito dei controlli effettuati dall’INPS, che hanno evidenziato come i falsi invalidi siano decisamente una parte esigua e che non possano costituire un problema sociale, ci saremmo aspettati finalmente una trasmissione che riferisse sulle vere conseguenze dei controlli dell’INPS, sulla falsa credenza supportata dai media che la maggior parte degli invalidi siano “falsi”, sulle umiliazioni, sulle difficoltà, sulle perquisizioni, sul sequestro di ausili, e in particolare sul fatto che tutti i ricorsi alla Magistratura hanno confermato il riconoscimento dell’invalidità tolta, tolta per ignoranza o peggio per superficialità. Questo silenzio è vergognoso!
Con la trasmissione del 24 febbraio, quindi, si è persa ancora una volta l’occasione di realizzare un programma utile e veritiero, ricreando invece, nell’idea comune, la convinzione che tutti i disabili – e in particolare le persone con disabilità visiva – siano furbi e disonesti (“truffatori”, appunto) e che sia giusto perseguirli, inducendo nei loro confronti quella sorta di diffidenza che purtroppo li porta ad essere esclusi da una vera inclusione sociale. E in questo modo la nostra società civile continuerà a fare solo grandi passi indietro.