Per costruire una Didattica Inclusiva

La gestione degli spazi educativi, il potenziamento delle pratiche cooperative, il ruolo inclusivo delle tecnologie, le strategie per facilitare l’apprendimento degli alunni con DSA in classe, ma anche l’evoluzione del ruolo degli insegnanti e il rapporto tra scuola e famiglia: saranno questi i principali “temi forti” del Convegno Nazionale “Integrazione e inclusione scolastica”, in programma a Bolzano il 12 e 13 aprile
Aula scolastica con alunno in carrozzina
Sono circa 200.000 gli studenti con disabilità che frequentano oggi le scuole italiane

Due sessioni plenarie, dodici workshop e una serie di relazioni di approfondimento, a cura di alcuni esperti del settore, sono il ricco programma proposto per venerdì 12 e sabato 13 aprile dal GRIIS (Gruppo di Ricerca Integrazione Inclusione Scolastica) della Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano, presso la sede della stessa (Piazza Università, 1), in occasione del Secondo Convegno Nazionale Integrazione e inclusione scolastica. Una didattica per tutti e per ciascuno: costruire la Didattica Inclusiva.
«La sfida dell’inclusione – spiegano i promotori del Convegno – si vince con la didattica, con un’efficace Didattica Inclusiva, pensata cioè già all’origine per incontrare felicemente ed efficacemente le varie diversità degli alunni. Che siano alunni con Bisogni Educativi Speciali, differenze culturali, linguistiche, di genere, di pensiero e apprendimento o altro, non importa! In una Scuola Inclusiva ognuno troverà la “sua” proposta didattica nella piena partecipazione a tutte le attività di tutti, senza alcuna esclusione o barriera. La Didattica Inclusiva, quindi, ha bisogno di idee nuove, di grandi aperture, oltre le pratiche tradizionali (ancora troppo dominanti) e di competenze tecniche specifiche, perché anche i bisogni educativi più complessi trovino un’offerta formativa efficace».

Nel corso della due giorni di Bolzano, quindi, verranno approfonditi alcuni “temi forti” della Didattica Inclusiva, tra cui la gestione degli spazi educativi, il potenziamento delle pratiche cooperative, il ruolo inclusivo delle tecnologie, le strategie per facilitare l’apprendimento degli alunni con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) in classe, ma anche l’evoluzione del ruolo degli insegnanti e il rapporto tra scuola e famiglia.
Nel dettaglio del programma, la giornata di venerdì 12 prenderà il via alle 15, con la prima sessione plenaria, aperta dal saluto di Konrad Bergmeister, presidente della Libera Università di Bolzano, e alla quale, coordinati da Francesco Zambotti del Gruppo Organizzatore, interverranno Vanessa Macchia, Dario Ianes e Beate Weyland, tutti appartenenti all’Ateneo ospitante, soffermandosi rispettivamente sui temi: Volti dell’inclusione, L’evoluzione dell’insegnante di sostegno e Architettura e spazi per l’inclusione. Saranno seguiti da Marianne Wilhelm della Pädagogische Hochschule di Vienna (Responsabilizzare l’alunno nella gestione dei percorsi di apprendimento inclusivi) e da Andrea Canevaro dell’Università di Bologna (Le radici e le ali della prospettiva inclusiva).
Le relazioni di approfondimento saranno quindi curate da Lucio Cottini dell’Università di Udine (Disturbi dello spettro autistico), Antonella Montano dell’Istituto Beck di Roma (Omosessualità a scuola), Stefano Franceschi di CentralMente di Ascoli Piceno e del Centro Studi Erickson di Trento (Disturbi specifici dell’apprendimento), Giuseppina Gentili, insegnante e formatrice (Intelligenze multiple) e Gianluca Daffi dell’Università Cattolica di Milano (Comportamenti problematici e oppositivi).

Per quanto poi riguarda la seconda giornata, la mattinata sarà dedicata ai dodici workshop (divisi in due sessioni), che saranno coordinati da Fabio Bocci, Edith Brugger-Paggi, Barbara Caprara, Alessandro Colombi, Gianluca Daffi, Martin Dodman, Piergiuseppe Ellerani, Franziska Garber, Giuseppina Gentili, Vanessa Macchia, Beatrice Pontalti, Claudio Scala, Luigi Tuffanelli e Francesco Zambotti.
I lavori verranno poi conclusi nel pomeriggio dalla seconda sessione plenaria, coordinata da Beatrice Pontalti del GRIIS, con la partecipazione di Enrico Savelli dell’ASL di Pesaro e dell’Università di Urbino (Dislessia in classe: strategie didattiche evidence-based), Edith Brugger-Paggi e Heidrun Demo, entrambe della Libera Università di Bolzano (Index per l’inclusione: uno strumento per l’autovalutazione e l’automiglioramento della scuola inclusiva), Maria Antonella Costantino dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale Maggiore Milano (Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA): dal deficit alla pluralità del codici), Ursula Carle dell’Università di Brema in Germania (Classi aperte e pluri-età: il valore aggiunto per l’inclusione) e Fabio Bocci dell’Università Roma Tre (“Sei nell’anima”. L’impegno dell’insegnante nella co-costruzione di una relazione educativa inclusiva). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: integrazione inclusione@unibz.it.

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