«Sono diventato prete proprio per comprendere il significato della parola “Giustizia”». A dirlo a Lucca, di fronte a una platea di circa cinquecento giovani, è stato don Giacomo Panizza, il fondatore di Progetto Sud, comunità autogestita insieme a persone con disabilità, che a Lamezia Terme (Catanzaro), da quasi trent’anni lotta contro le mafie, attraverso la gestione dei loro beni confiscati.
Si sono aperte così le “lezioni” sulle “parole da riconquistare”, nella prima giornata del Festival del Volontariato – Villaggio Solidale, promosso dal Centro Nazionale per il Volontariato (CNV) e in corso a Lucca fino al 14 aprile. Panizza si è rivolto ai giovani, dicendo che «la nostra società non è ancora del tutto giusta». Poi ha posto l’accento sulla questione meridionale e sulle mancanze dello Stato nelle terre del Sud. «Tante cose che in Italia si chiamano diritti, in Calabria si chiamano favori. Noi abbiamo un’Italia fatta di tante Italie diverse. Bisogna ragionare su questi temi, su cos’è la giustizia sociale. Il volontariato? Mi ha insegnato la giustizia sociale, la giustizia umana. Non solo la giustizia della legge».
Successivamente, dopo l’inaugurazione ufficiale dell’evento, cui hanno partecipato, oltre al presidente del CNV Edoardo Patriarca, tutte le Istituzioni locali, vi è stato il ricordo di Maria Eletta Martini, “madre” del volontariato italiano, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, prima dell’intervento di Enzo Bianchi, religioso e scrittore che è stato il fondatore della Comunità monastica di Bose, di cui è priore. «La crisi è complessa – ha detto Bianchi – e non solo economica, ma anche culturale, morale ed etica. A preoccuparmi non è la crisi in sé, ma le sue ricadute. Gli uomini hanno sempre le risorse per uscirne, ma dobbiamo compiere un cammino di umanizzazione contro le barbarie. Bisogna infatti rinunciare alla logica del vivere “contro” gli altri».
Quanto mai ricco è anche il programma della seconda giornata di venerdì 12, che prevede tra l’altro l’intervista a Franco Gabrielli, capo dipartimento della Protezione Civile, curata dal giornalista del «Corriere della Sera» Luca Mattiucci. Si tratterà di una conversazione pubblica cui seguirà un dibattito moderato da Franco Bagnarol, presidente del MoVI (Movimento del Volontariato Italiano) e al quale parteciperanno i rappresentanti delle associazioni italiane impegnate nella protezione civile.
La giornata, inoltre, è stata aperta da un convegno dedicato al welfare, un momento di riflessione sulle politiche assistenziali a favore delle famiglie, dei Comuni e del Terzo Settore, animato dal direttore dell’Istat Linda Laura Sabbadini, con una “lezione” sul “Benessere”, come “parola da riconquistare”. Ed è anche in programma il dibattito sul tema dell’agricoltura sociale, promosso dal Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana).
Oltre alla parola “Benessere”, poi, tra quelle da “riconquistare” vi saranno anche anche “Legalità”, con Fabrizio Valletti, gesuita della Comunità di Scampia e “Cooperazione”, con Vera Negra Zamagni e il giornalista di La 7 Luca Telese.
E ancora, l’incontro promosso dall’IID (Istituto Italiano della Donazione), intitolato Dalla trasparenza alla fiducia: come la ricerca sociale contribuisce a migliorare la conoscenza del non profit, di cui abbiamo riferito in uno spazio a parte del nostro giornale, un dibattito dedicato al rapporto tra sistema finanziario e bene comune, il futuro del Servizio Civile e i temi della pace e della non violenza.
La giornata si concluderà con la presentazione dei libri Armi. Un affare di Stato di Francesco Vignarca e Gioventù, amore e rabbia di Luca Telese e, in serata, con lo spettacolo teatrale Mai più sole, realizzato dal Comitato Se non ora quando di Lucca e per l’occasione promosso dalle associazioni La città delle Donne, Centro Donna, CIF (Centro Italiano Femminile), Fidapa (Federazione Italiana Donne nelle Arti, Professioni e Affari) e Soroptimist di Lucca. (S.B.)
Per il programma completo dell’evento, oltreché per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@centrovolontariato.net.