Da comunicatori a “talpe”

A un anno dalla sua nascita, BASIC, ufficio stampa “a basso costo”, dedicato alle organizzazioni del Terzo Settore (e non solo), affianca al tradizionale lavoro di comunicazione, quello mirato alla ricerca continua di nuovi e utili canali di comunicazione, a partire dai social network. «Anche perché - sottolinea Paola Scarsi - nei giornali tradizionali continuano a mancare all’appello migliaia di notizie»
Disegno di una talpa
«Lavoriamo da “talpe” – spiega Paola Scarsi di BASIC – per scovare nuovi accreditati e utili canali di comunicazione»

È già tempo di festeggiare il primo compleanno, per BASIC, ufficio stampa “low cost”, dedicato alle organizzazioni di Terzo Settore (e non solo), che dispongono appunto di budget ridotti e desiderano tuttavia comunicare in modo efficace e in tempi rapidi.

L’interesse e il successo per l’iniziativa sono arrivati, ma al tirar delle somme si è deciso via via di ricalibrare la direzione e la metodologia, trasformandosi in un certo senso da comunicatori a “talpe”, come spiega efficacemente Paola Scarsi, ideatrice di BASIC insieme alla sorella Carla e grazie al prezioso supporto dell’Agenzia Radiofonica di Stampa Area: «A quello del “classico” comunicatore in contatto con i media tradizionali, che hanno sempre meno pagine e meno spazi, abbiamo dovuto e voluto affiancare un vero e proprio “lavoro da talpa”, per scovare cioè nuovi accreditati e utili canali di comunicazione, dai social network ai siti mirati, che sempre più spesso regolano il polso delle notizie e rappresentano l’effettivo stato del Paese. I giornali tradizionali, infatti, continuano a riportare notizie molto simili le une alle altre, mentre all’appello ne mancano migliaia che sui social network, ad esempio, stanno trovando non solo spazio, ma anche risposte e interlocutori più attenti in quanto coinvolti in prima persona».

«Riteniamo – conclude quindi Scarsi – che sia necessaria una grande consapevolezza da parte di tutti gli operatori della comunicazione e specialmente della stampa cartacea: se vogliamo infatti che i giornali “si salvino”, ci deve essere un’apertura maggiore alle tante notizie che provengono dalla società civile». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@basicterzosettore.it.

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