È una battaglia di civiltà che seguiamo sin dall’inizio di quest’anno, quella del Comitato Genitori Ambulatori CEM (Centro Educazione Motoria) di Croce Rossa a Roma, di fronte alla prospettata volontà di chiudere tale struttura, che tra l’altro segue meritoriamente la riabilitazione di numerosi bambini con gravi disabilità:
Ed è una battaglia che intendiamo senz’altro continuare a seguire, tanto più ora che la situazione sembra precipitare, dopo il messaggio diffuso nei giorni scorsi da Flavio Ronzi, presidente del Comitato Provinciale di Roma della Croce Rossa, che «con grande dispiacere e sentito rammarico» ha annunciato la chiusura definitiva del Centro per il 1° giugno prossimo.
«A partire dalla scorsa estate – ha scritto tra l’altro Ronzi – tutti i vertici politici e amministrativi della Croce Rossa hanno intrapreso numerose iniziative per addivenire a una risoluzione di tutte le criticità caratterizzanti il CEM. Malgrado la spasmodica ricerca di collaborazione e attenzione da parte della Regione Lazio e dell’ASL RM D, onde poter garantire la prosecuzione dei servizi d’assistenza agli ospiti, le iniziative della Croce Rossa non hanno avuto l’esito sperato. Ciò posto saranno progressivamente sospesi tutti i servizi erogati presso la struttura del Centro, compresi quelli ambulatoriali».
E che fine ha fatto, vien da chiedere, il tavolo tecnico di lavoro di cui avevamo riferito a suo tempo, con il coinvolgimento di ASL, Regione, forze sindacali e famiglie, per cercare di risolvere al meglio la situazione, scongiurando la chiusura degli Ambulatori? Questa, infatti, era stata la promessa di alcuni autorevoli rappresentanti istituzionali, a seguito delle manifestazioni di protesta promosse dalle famiglie il 16 e il 25 gennaio.
Queste ultime, in ogni caso, non intendono certo abbandonare la loro battaglia, e in tal senso hanno già avviato una raccolta di firme. La domanda comune che proviene dal Comitato Genitori è tanto netta quanto chiara: «Come si può pensare di chiudere questo Centro d’eccellenza, senza pensare che così facendo si mandano a morte certa decine di ragazzi disabili gravi, come quelli che vi vengono assistiti e curati da oltre quarant’anni, con impegno e professionalità?». «E si è certi – ci si chiede ancora – che sia stato davvero fatto tutto il possibile?». La Croce Rossa risponde affermativamente, ricordando che «non solo da più di due anni chiediamo risposte alla Regione Lazio», ma anche che a dicembre del 2012, «tutti i Direttori Sanitari delle ASL competenti erano stati sollecitati ad assicurare la presa in carico dei pazienti», senza però che ciò abbia avuto concretamente un seguito, ad esempio con un’autorizzazione provvisoria a proseguire le attività.
E sempre dalle famiglie un duro messaggio arriva anche al Sindaco di Roma, chiedendo a quest’ultimo come egli possa «non curarsi della salute e del benessere dei suoi figli disabili gravi e gravissimi di cui ha la tutela del tribunale, perché alcuni di loro sono senza genitori o abbandonati. Si è mai informato sui di essi o sincerato di persona sul Centro che si vuole chiudere?».
Per tutto ciò, quindi, il Comitato Genitori ha deciso di promuovere una nuova manifestazione di protesta, per giovedì 2 maggio, presso l’Ambulatorio dell’Età Evolutiva del CEM (Via Ramazzini, 31, ore 11-13). «Apriremo simbolicamente gli ombrelli – si legge in un comunicato – per proteggere i nostri bambini disabili dall’attacco della malapolitica». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Sonia Di Lenarda, sonia.comitatogenitori@gmail.com.
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