«Ho apprezzato il vostro articolo sulla mancanza di scivolo in corrispondenza delle strisce pedonali sulla rotonda per l’IKEA di Casalecchio di Reno (Bologna), ma vorrei segnalare che purtroppo a Pescara, in pieno centro, questa è la norma e non da oggi, ma da sempre».
Come avevamo dunque preannunciato qualche giorno fa, raccontando l’“odissea” di un giovane con disabilità in carrozzina, nel centro storico di Roma, continua il nostro viaggio in un Paese dove spesso la mobilità per tutti è ancora una chimera.
La situazione riguardante la difficile accessibilità di Pescara, del resto, abbiamo già avuto modo di denunciarla più volte ai Lettori, grazie anche alle puntuali e incisive iniziative dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, presieduta da Claudio Ferrante, ma l’ottima documentazione fotografica inviataci dal nostro Lettore ci consente di dettagliare ancor meglio certe specifiche carenze.
«In Via Fabrizi – scrive dunque Lorenzo Pisani -, zona che più in centro non si può, non c’è un solo attraversamento con scivolo». «È pur vero – aggiunge – che il marciapiede è relativamente basso (circa 5-7 centimetri), ma è anche vero che con la carrozzina elettronica non si può assolutamente superarlo. Ovviamente la cosa è stata segnalata tante volte “a chi di dovere”, ma senza alcun risultato».
Altra questione, quella dei parcheggi riservati alle persone con disabilità, ad esempio quelli all’inizio di Viale Regina Elena. «Sul lato sinistro, il primo è sì segnalato dal cartello, ma a terra vi sono solo le strisce bianche e manca il simbolo; nel secondo, poi, aprendo la portiera dell’auto dalla parte del passeggero, si è ostacolati dal “vaso” del tiglio e quindi si può aprire solo uno spiraglio. Sul lato destro, invece, il primo posto ha le strisce a terra, ma non il cartello, mentre nel secondo a trovare il “vaso” del tiglio è il guidatore, con il passeggero dietro che, nel migliore dei casi – cioè se si riesce a parcheggiare correttamente, restando dentro alle strisce – ha la rastrelliera mobile delle bici, che più di una volta abbiamo spostato, ma che è sempre tornata lì…».
«Chiaramente – aggiunge con amarezza Pisani – nessuno di quei posti ha lo spazio dietro per l’apertura della pedana posteriore e, logicamente, i motorini sono tutti lì e i vigili dichiarano di non poter fare nulla perché non ci sono le strisce per la pedana (ma nemmeno quelle per i motorini, direi…)».
Mancato rispetto delle leggi, quindi, noncuranza, e naturalmente una diffusa dose di maleducazione anche da parte di alcuni cittadini. «E queste – conclude il Lettore – sono solo un paio di cosette riguardanti il centro città, ma da documentare ce ne sarebbero tante e tante altre!». (S.B.)
Oltre a quelle qui pubblicate, altre immagini sono disponibili presso la nostra redazione.