Emergenza lavoro… i giornali lanciano da tempo l’allarme. Lavoro come chimera per tutti ma in particolare per le persone con disabilità: sono ben 700.000, infatti, quelle iscritte alle liste di collocamento mirato, ma che attendono invano una chiamata. Un problema nel problema, si potrebbe pensare. Che spesso, troppo spesso, viene sottovalutato.
Parlare di occupazione? Sì, ma anche sdrammatizzare… E con ironia, forse, riuscire a riderci un po’ su. Ecco come nasce Lavoro, che spettacolo!, una serata di solidarietà, musica e teatro, in programma lunedì 6 maggio a Milano (Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, ore 21), per dire che “i disabili fanno impresa” e si offrono al mondo del lavoro.
All’evento, voluto dalla Cooperativa Progetto Il Seme, fondata e presieduta da Massimo Lui, hanno risposto davvero in tanti. Durante la serata si esibiranno infatti Paolo Rossi, Marta sui Tubi, Alberto Fortis, Enzo Iacchetti, Leonardo Manera, Raul Cremona, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Claudio Batta, Rita Pelusio, Folco Orselli, Vincenzo Costantino Cinaski, Marina Senesi, David Anzalone e Barbara Apuzzo. La conduzione sarà affidata a Lucia Vasini, (direzione artistica di Livia Grossi).
«Non aspettiamo aiuti dall’alto, anzi», spiega Massimo Lui. «Abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e agire in prima persona, facendoci noi stessi promotori di nuove possibilità di lavoro, anche per le persone con disabilità grave, privati, con i recenti tagli, di importanti fondi per l’assistenza».
Un modo nuovo, dunque, e “diversamente divertente”, per dire «noi ci siamo e vogliamo essere utili». Con leggerezza, vogliamo essere messi alla prova, vedrete che saremo all’altezza.
«Il nostro obiettivo è chiaro – sottolinea ancora il fondatore del Seme -, mettere cioè in relazione profit e no profit, associazioni e aziende, un dialogo fertile il cui scopo è creare occupazione. Desideriamo dimostrare che anche noi disabili siamo soggetti produttivi, capaci di fare rete, e rivolgerci direttamente al mercato». Senza imposizioni di legge (che per altro ci sono, ma sono disattese da troppe aziende), ma con un sorriso.
Il presente testo, qui riproposto con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, è stato pubblicato da “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Lavoro e disabilità. Se l’ironia di uno spettacolo serve a lanciare l’allarme”. Viene qui ripreso per gentile concessione dell’Autore e del blog.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni a chi volesse partecipare alla serata: eventi@progettoilseme.it.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- A Merano e dintorni per una «fuga dalla realtà» Tale sembra infatti il racconto del nostro lettore Bruno e del suo soggiorno in Alto Adige, dove è del tutto normale entrare e uscire dai treni in carrozzina, anche senza…
- Le "dimenticate" Linee Guida sul collocamento mirato (ma è proprio un male?) «La crisi economica, la crisi pandemica, i cambiamenti in corso nel mondo del lavoro, la rivoluzione tecnologica e la “calcificazione” del sistema del Collocamento Disabili richiedono riforme sostanziali e non…