Continua ormai da molti mesi la battaglia dei cittadini torinesi con disabilità e delle associazioni che li rappresentano, nei confronti di quella Deliberazione di Giunta Comunale n. 01582/119, approvata il 7 maggio 2012, contenente il nuovo Regolamento del servizio di trasporto destinato a persone assolutamente impedite all’accesso e alla salita sui mezzi pubblici di trasporto ed ai ciechi assoluti. Un provvedimento che oltre ad alcune manifestazioni di protesta, aveva portato anche a un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Piemonte, per ottenerne l’annullamento.
Come avevamo a suo tempo riferito, quel provvedimento della Giunta Comunale torinese aveva appunto modificato il Regolamento del servizio per il trasporto pubblico – ovvero la normativa riguardante i buoni taxi per le persone con difficoltà motorie o i ciechi assoluti – rendendolo in sostanza un’ulteriore fonte di discriminazione sociale, a causa dei criteri reddituali con i quali viene determinata la possibilità di usufruire del trasporto pubblico.
Ancora una volta, dunque, la FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), la CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) e altre organizzazioni – come l’AIPS (Associazione Italiana Paralisi Spastica), l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), l’APISB (Associazione Piemontese Spina Bifida e Idrocefalo), l’APISTOM (Associazione Piemontese Incontinenti e Stomizzati), l’APRI (Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti), l’Associazione Claudia Bottigelli, l’ATE (Associazione Traumi Encefalici), la CEPIM (Centro Persone Down), il CP (Coordinamento Paratetraplegici), l’HS (Handicap e Sviluppo), l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), alcune delle quali pure aderenti alla FISH – hanno deciso di scendere in piazza lunedì 13 maggio, di fronte al Palazzo Comunale (Piazza Palazzo di Città, 1, ore 15.30), all’insegna di una precisa parola d’ordine: «Vogliamo lavorare per vivere, non per pagare i buoni taxi!».
«Scenderemo in piazza – si legge in una nota congiunta delle associazioni promotrici – per rivendicare il diritto a usufruire dei mezzi pubblici. Oggi si arrivano a pagare circa 600 euro per il trasporto, a fronte di stipendi non superiori agli 800-1.000 euro, mentre in altri casi si è costretti a scegliere tra il parcheggio personalizzato (lo stallo) e i buoni taxi. La manifestazione del 13 maggio, dunque, sarà un modo per far sentire la nostra voce attraverso le testimonianze di chi questa situazione la vive giornalmente. Lo scopo è far sì che chiunque possa accedere a dei servizi pubblici che, in quanto tali, gli spetterebbero di diritto».
«Tutti insieme partecipiamo alla protesta – è la conclusione della nota – affinché il principio delle “pari opportunità” non sia uno slogan privo di significato». (S.B.)