Ce n’eravamo occupati qualche tempo fa, presentandolo come il progetto del primo centro italiano polifunzionale dedicato al trattamento dei disturbi pervasivi dello sviluppo nell’infanzia e adolescenza. Ebbene, oggi si può finalmente convenire con la Fondazione Piatti – che ne gestirà l’attività clinico-riabilitativa – che «la lunga marcia di avvicinamento sia conclusa».
Dal prossimo mese di giugno, infatti, inizieranno a Milano le attività del nuovo Centro Terapeutico Riabilitativo Semiresidenziale di Neuropsichiatria (CTRS) per il trattamento dei disturbi pervasivi dello sviluppo, presso il Centro Fondazione Mafalda Luce (Via Rucellai, 36, zona Viale Monza), di cui sarà responsabile Paolo Aliata, già responsabile organizzativo della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e in precedenza anche coordinatore della farm community per persone con autismo di Cascina Rossago (Pavia).
Come viene spiegato dai responsabili della Fondazione Piatti, «questa nuova unità di offerta di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, le cui prestazioni standard saranno convenzionate con il Servizio Sanitario Regionale e pertanto non a pagamento per le famiglie, si propone di operare fattivamente nella rete integrata dei servizi pubblici e del privato sociale no profit, contribuendo ad assicurare, in particolare ai bambini e pre-adolescenti e alle loro famiglie, una presa in carico abilitativa globale e multidisciplinare».
Nel dettaglio, va detto che il servizio è stato pensato prevalentemente per i bisogni abilitativi precoci di bimbi in età tra i 2 e i 5 anni, con diagnosi di autismo o di disturbi pervasivi dello sviluppo. Verranno inoltre presi in cura anche ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 anni, mentre per la fascia tra i 15 e i 18 anni potranno essere valutate differenti forme di progettazione, in collaborazione con altri enti e/o unità di offerta operanti presso il Centro Fondazione Mafalda Luce. Al loro fianco – e naturalmente a fianco delle famiglie – vi sarà un’équipe multidisciplinare composta da neuropsichiatri, psicologi clinici, educatori professionali e terapisti della riabilitazione, secondo le modalità previste dai requisiti di accreditamento e il modello di intervento si baserà sulla Linea Guida n. 21, Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e adolescenti, 2011-2015, elaborata nel 2011 dall’Istituto Superiore della Sanità.
Per ogni bambino, infine, sarà definito un piano di intervento abilitativo personalizzato, concordato con l’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e con la famiglia, focalizzato sui punti chiave dello spettro autistico: dalle autonomie primarie all’abilità di comunicazione, dalle abilità sociali al controllo e alla riduzione dei comportamenti problema, fino all’autodeterminazione. (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione l’ANGSA Lombardia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) – la cui sede, tra l’altro, coincide con quella del Centro – Associazione anch’essa attivamente coinvolta nel progetto.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Paolo Aliata, responsabile del Centro (paolo.aliata@fondazionepiatti.net).
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- L’autismo e le vaccinazioni «L'evidenza scientifica smentisce l’esistenza di una relazione causale tra vaccino MMR e disturbi dello spettro autistico» e «Una parte consistente dell'evidenza epidemiologica non dimostra alcuna associazione tra vaccino MMR e…
- Violenza sulle donne con disabilità e comunicazione distorta Per una donna con disabilità non sempre è così facile chiedere aiuto in caso di violenze. Se si parla poi di disabilità intellettiva, una comunicazione distorta potrebbe significare non rilevare…