Forte di una lunga esperienza nel settore – basti pensare ai volumi “ad alta leggibilità”, di cui ci siamo occupati a suo tempo – le Edizioni Angolo Manzoni di Torino, dopo lunghi studi ed elaborazioni, mettono ora a disposizione nel proprio sito il carattere editoriale ad alta leggibilità denominato EasyReading® (designer Federico Alfonsetti), che anche i visitatori del Salone Internazionale del Libro di Torino possono testare in questi giorni.
«Carattere “ad alta leggibilità” – spiegano i responsabili di Angolo Manzoni -, eccellente per le persone con dislessia, ottimo per tutti, EasyReading® è composto da 807 glifi (lettere, numeri, accenti, simboli, punteggiatura) e include sei stili. Per la completezza delle lettere e degli accenti, esso copre l’alfabeto di tutte le lingue neolatine. In sintesi, il font è concepito e disegnato per evitare l’effetto affollamento (interlinea, spaziature) e per aiutare a evitare lo scambio visivo tra lettere/numeri simili per forma. Ciò lo rende uno strumento utile per tutti i lettori, ma soprattutto in caso di disturbi specifici di apprendimento e di bisogni educativi speciali».
Voci autorevoli si sono già espresse favorevolmente per l’iniziativa, come quella dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), secondo la quale «le specifiche caratteristiche grafiche di EasyReading sono utili ad agevolare la lettura a chi presenta problematiche di dislessia».
Due autonome ricerche scientifiche, poi, sono state avviate in riferimento alla leggibilità del carattere, effettuate su oltre seicento alunni della scuola primaria e secondaria e condotte dal Centro Risorse di Prato, coordinato da Christina Bachmann. Ricerche che hanno confermato come «EasyReading®, statisticamente e clinicamente, sia uno strumento compensativo valido per i lettori dislessici e agevolante per tutti i lettori».
Su un altro versante, è dal settembre del 2012 che l’Università di Udine conduce il Progetto Adattamento dello strumento Mnemotest, frutto della collaborazione tra Lucio Cottini, docente dell’Ateneo friulano, Silvia Mei, insegnante specializzata nei disturbi specifici dell’apprendimento, Emil Girardi e Francesco Randi, rispettivamente presidente e programmatore informatico di Canalescuola e il già citato Federico Alfonsetti di Angolo Manzoni. Ebbene, nell’àmbito delle modifiche apportate allo scopo di rendere fruibili le prove agli studenti con disturbi specifici di apprendimento, aggirando le difficoltà di letto-scrittura, il font originale è stato sostituito da EasyReading®. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@angolomanzoni.it.
Disturbi specifici di apprendimento
Il più noto di essi è la dislessia della quale si parla in caso di difficoltà significativa nell’apprendimento della lettura in presenza di un livello cognitivo e di un’istruzione adeguati e in assenza di problemi neurologici e sensoriali. I bambini con dislessia sono intelligenti, non hanno problemi visivi o uditivi, ma non apprendono a leggere in modo sufficientemente corretto e fluido: infatti le loro prestazioni nella lettura risultano nel complesso molto al di sotto del livello che ci si aspetterebbe in base all’età, alla classe frequentata e al livello intellettivo generale. Queste difficoltà solitamente condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche.
Spesso alla dislessia sono associate ulteriori difficoltà, quali la disortografia, la disgrafia e, a volte, lievi difficoltà nel linguaggio orale (fatica a recuperare termini appropriati o a memorizzare parole nuove) e nel calcolo (soprattutto mentale, oppure nella memorizzazione delle tabelline).
Il problema della dislessia risulta evidente in seconda-terza elementare (alcuni segni si possono per altro già osservare nella scuola materna, come la presenza di significative difficoltà nel manipolare i suoni nelle rime, nelle filastrocche…).
Non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ad esempio ancora di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze della dislessia, non la causa. Per ridurre l’interferenza di tali disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana, ma attualmente poco usati.
Ad occuparsi di questo, nel nostro Paese, vi sono organizzazioni come l’AID (Associazione Italiana Dislessia) o forum come Dislessia On Line. Si legga anche, nel nostro giornale, una specifica scheda.