Città accessibili d’Europa: ci sarà spazio per l’Italia?

È lecito - purtroppo - dubitarne, alla luce dei precedenti risultati dell’“Access City Award”, riconoscimento assegnato dalla Commissione Europea alle città più accessibili del continente, che negli anni scorsi non ha mai riguardato i centri urbani del nostro Paese, nemmeno per menzioni o riconoscimenti speciali. La quarta edizione del Premio è stata lanciata nei giorni scorsi da Viviane Reding, vicepresidente della Commissione Europea
Berlino (foto di Matthias Hacker)
Un’immagine di Berlino, la città che ha vinto lo scorso anno l'”Access City Award” (foto di Matthias Hacker)

«Invito le città di tutta Europa a partecipare e a condividere idee per rendere la vita urbana più accessibile a tutti. Se avete profuso energie e impegno per migliorare l’accessibilità, la vostra città può diventare un esempio e una fonte di ispirazione per altri. Continuiamo a lavorare assieme per rendere più facile la vita dei cittadini dell’Unione Europea».
Con queste parole, nei giorni scorsi, Viviane Reding, vicepresidente della Commissione Europea e Commissario per la Giustizia, i Diritti Fondamentali e la Cittadinanza, ha lanciato la quarta edizione dell’Access City Award, riconoscimento annuale destinato alle città con almeno 50.000 abitanti, che maggiormente si impegnano per fornire un ambiente accessibile a tutti e, in particolar modo alle persone con disabilità e agli anziani.
L’accessibilità, del resto, è uno dei pilastri della Strategia dell’Unione Europea sulla Disabilità 2010-2020, che mira a creare un’Europa senza barriere per tutti, un continente che – va sempre ricordato – annovera oggi circa 80 milioni di cittadini con disabilità, destinati sempre più a crescere, alla luce del progressivo invecchiamento della popolazione. E far sì che tutti abbiano accesso ai trasporti, agli spazi e ai servizi pubblici, alle tecnologie, è una vera e propria sfida, per l’Unione Europea, le cui Istituzioni sono pienamente consapevoli – in linea con la Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità – che fornire accessibilità comporta pure vantaggi economici e sociali e contribuisce alla sostenibilità e all’inclusione nelle aree urbane.

La selezione su cui si articolerà il concorso avverrà anche quest’anno in due fasi, con un primo passaggio nazionale, seguita da quello finale a livello europeo, ove una giuria formata da esperti in materia di accessibilità – tra cui alcuni rappresentanti dell’EDF (European Disability Forum) – sceglierà tra i candidati nazionali un massimo di quattro finalisti che parteciperanno alla cerimonia di premiazione a Bruxelles, coincidente con la conferenza per la Giornata Europea delle Persone con Disabilità, il 3 e 4 dicembre.
Tra i criteri che verranno presi in considerazione, vi saranno la coerenza e la sistematicità nell’attuare azioni rivolte all’accessibilità di beni, servizi e infrastrutture. Le varie candidature, perciò (ammesse entro il 20 settembre), saranno esaminate alla luce del rispettivo approccio integrato all’interno di quattro aree fondamentali: Architettura e spazi pubblici; Trasporti e relative infrastrutture; Informazione, comunicazione e nuove tecnologie; Strutture e servizi pubblici.
La giuria, inoltre, presterà particolare attenzione all’impatto di misure riguardanti l’accessibilità sulla vita quotidiana delle persone con disabilità e sulle città nel loro insieme, tenendo conto della qualità e della sostenibilità dei risultati ottenuti. I centri urbani dovranno infine dimostrare il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano nella pianificazione e nell’attuazione delle politiche di accessibilità.

Uno sguardo agli anni passati, in conclusione, ovvero alle prime tre edizioni del Premio, dalle quali, purtroppo, risultano del tutto assenti le città del nostro Paese, come avevamo già avuto modo di rilevare qualche tempo fa. Infatti, dopo l’avvio nel 2010, quando l’Access City Award andò alla città spagnola di Ávila, successivamente la vittoria è stata assegnata a Salisburgo (Austria) e a Berlino (Germania). Lo scorso anno, inoltre, le altre due finaliste sono state Nantes (Francia) e Stoccolma (Svezia), con riconoscimenti speciali a Pamplona (Spagna), per l’architettura e gli spazi pubblici, Gdynia (Polonia) per i trasporti e le relative infrastrutture, Bilbao (Spagna) per l’informazione e la comunicazione – incluse le nuove tecnologie – e Tallaght (Irlanda) per le strutture e i servizi pubblici. Sarà quest’anno la volta buona, per una città italiana, almeno per ottenere una menzione? (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio di Coordinamento Italiano dell’Access City Award, italy@accesscityaward.eu.

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