Chiarissimo Professore, ho avuto il piacere di visitare con la mia famiglia, e in particolare con mia figlia Silvia, ragazza con gravissima disabilità motoria, la bella mostra fotografica denominata Il Miramondo di Fosco Maraini, ospitata nella Loggia degli Abati a Palazzo Ducale di Genova. Purtroppo, la gioia della visita è stata rovinata da diverse spiacevolezze che qui di seguito elenco:
– i due terzi della mostra non sono fruibili da persone con disabilità motorie perché prima due gradini interni e poi un altro successivo ne impediscono l’accesso in carrozzina;
– per accedere a quel terzo dell’esposizione che risulta visitabile, è necessario far chiamare gli uomini della Sicurezza (forse le persone con disabilità sono pericolose a se stesse o agli altri? Credevo che questo concetto giuridico fosse stato definitivamente archiviato molti anni fa, quando si passò dall’istituto dell’interdizione a quello dell’amministrazione di sostegno!), che successivamente attivano un montascale pudicamente nascosto all’interno, dietro a una tenda, quasi fosse un accesso ai servizi igienici. Non si capisce perché si sia scelto un ingresso separato per le persone con disabilità, anziché posizionare il montascale nell’ampia scalinata di ingresso ove il posto certo non manca. Tale posizionamento avrebbe consentito un ingresso “come per gli altri, assieme agli altri”.
– l’accesso, infine, ai servizi igienici interni alla mostra è reso del tutto impossibile da sette-otto gradini.
Comprendendo che il Patto di Stabilità vincoli fortemente le capacità di spesa degli Enti, mi permetto – nel caso non fosse nelle disponibilità del Comune di Genova far realizzare da un valido e onesto falegname i due brevi scivoli di legno che permetterebbero alle persone in carrozzina di ammirare tutte le foto esposte – di chiedere come poter offrire al Comune, a nome delle Associazioni di Volontariato che presiedo, i 50 euro che dovrebbero bastare per tale lavoro. Purtroppo per l’accesso ai servizi interni non abbiamo fondi a sufficienza!
Mi sono rivolto a lei perché il suo nome figura istituzionalmente al primo posto nell’elenco dei patrocinatori dell’evento e perché ritengo sia persona in grado di comprendere il dispiacere di un Cittadino di vedere come Genova nega – nel piccolo – i diritti delle persone con disabilità, il loro arricchimento culturale e la loro uguaglianza con gli altri Cittadini.
Con immutata stima.
Presidente dell’ABC Liguria (Associazione Bambini Cerebrolesi), aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Presidente dell’Associazione DopoDomani (Associazione di Volontariato per lo Studio e la Realizzazione di Progetti di Vita per Persone con Disabilità).
Articoli Correlati
- La cultura dell’accessibilità va continuamente alimentata Lo dichiara il Presidente di “Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura”, organismo che gestisce a Genova l’omonima struttura museale ed espositiva, all’interno della quale - nonostante il “peso della Storia”…
- L’Handicoppo «Ho scoperto che Fosco Maraini ha inventato la metasemantica, tecnica letteraria che trascende il corretto significato delle parole per approdare nel mare magnum del nonsense, pur conservando le regole e…
- Il diritto alla vita piena Niente drammi, solo cronaca pura, con tanta voglia di raccontare e un pizzico di gradevole ironia qua e là. È la giornata di un padre vicino alla figlia con gravissima…