I bambini con disabilità, trascurati e vulnerabili

Non sono certo “novità”, per il nostro giornale, i dati che emergono dal Rapporto presentato dall’Unicef sulla condizione dei bambini con disabilità nel mondo e tuttavia è sempre quanto meno drammatico leggere in un documento ufficiale che i 93 milioni di bimbi al mondo in condizione di disabilità grave o moderata sono tra i più trascurati e vulnerabili di tutti, e non solo nei Paesi in via di sviluppo
L'Immagine di copertina del Rapporto Unicef 2013 su bambini e disabilità
L’immagine di copertina del Rapporto presentato dall’Unicef

«Non possiamo sognare un Paese in cui ci sia giustizia sociale e inclusione, se non garantiamo alle persone con disabilità, soprattutto bambini e adolescenti, la possibilità di esercitare pienamente i loro diritti»: questo il commento di Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia, dopo la presentazione del Rapporto sulla Condizione dell’infanzia nel mondo 2013. Bambini e disabilità, avvenuta presso il CONI di Roma.
E sono dati quanto meno significativi, quelli che emergono dal documento dell’Unicef, secondo il quale oggi, nel mondo, ci sono ben 93 milioni di bambini, e uno su 20 sotto i 14 anni, che vivono una condizione di disabilità grave o moderata.

Entrando maggiormente nel dettaglio, si legge nel Rapporto che nei Paesi in via di sviluppo, i bambini con disabilità sono tra gli ultimi, tra i più trascurati e vulnerabili e che sono circa 165 milioni i bimbi sotto i 5 anni che accusano ritardi nella crescita o che sono cronicamente malnutriti. E ancora, un’altra fetta molto grande di popolazione infantile, tra i 250.000 e i 500.000 bambini, rischia di diventare cieca per mancanza di vitamina A.
«I bambini con disabilità sono tra le persone più emarginate al mondo»: è un’affermazione, quella contenuta nell’indagine curata dall’Unicef, non certo ignota agli abituali Lettori del nostro giornale, così come l’assunto che «se i bimbi poveri hanno meno possibilità di frequentare una scuola o accedere ai centri sanitari, quelli con disabilità ne hanno ancora meno». Oppure il fatto che un elevato rischio di malnutrizione può ad esempio colpire i piccoli affetti da palatoschisi, per l’impossibilità di essere allattati, o quelli con paralisi cerebrale, per la difficoltà di ingerire e deglutire il cibo.
Altri elementi costantemente sottolineati sulle pagine del nostro giornale, vengono ora ribaditi dall’Unicef, come il fatto che «le bambine con disabilità hanno minori possibilità dei maschi di ricevere cibo o cure» e che «la discriminazione a causa della disabilità è una forma di violenza».
Sempre nel Rapporto, si sottolinea infine che sono ancora troppo pochi i Governi forniti di piani organici per destinare risorse al supporto e all’assistenza dei bambini con disabilità e alle loro famiglie, in un contesto in cui circa un terzo dei Paesi del mondo non ha ancora ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. In tal senso l’Unicef «sollecita tutti i Governi a rispettare la promessa di garantire uguali diritti a tutti i cittadini, compresi i bambini più esclusi e vulnerabili».

In un messaggio inviato in occasione della presentazione del documento, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha scritto tra l’altro che «l’attenzione per il contesto internazionale della disabilità infantile non deve portarci a credere che l’Italia sia esclusa dal problema. Anche nel nostro Paese, infatti, l’impegno per l’inclusione dei più deboli dev’essere coerente ed è la scuola che sin dalla prima infanzia dev’essere lo spazio in cui la disabilità si faccia inclusione e creazione di opportunità per tutti, per un’Italia che sia davvero “amica di tutti i bambini”». (S.B.)

Il testo integrale del Rapporto Unicef La condizione dell’infanzia nel mondo 2013. Bambini e disabilità è disponibile nel sito italiano dell’organizzazione. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@unicef.it.

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