«Solo il 16% (circa 300.000 individui) delle persone con disabilità tra i 15 e i 74 anni ha un’occupazione lavorativa, contro il 49% del totale della popolazione. Le persone inattive, inoltre, rappresentano una quota quasi doppia rispetto a quella osservata nell’intera popolazione e la percentuale di chi non è mai entrato nel mercato del lavoro e che non cerca di entrarvi (250.000 persone, per la quasi totalità donne) è molto più elevata tra chi ha limitazioni funzionali gravi. E ancora, meno di una persona con Sindrome di Down su tre lavora dopo i 24 anni e il dato scende al 10% tra le persone con autismo con più di 20 anni, mentre meno della metà delle persone con sclerosi multipla, tra i 45 e i 54 anni, sono occupate».
Sono alcuni dati prodotti nel 2011 dall’Istat, quelli che vengono citati per presentare il convegno Categorie protette: una Risorsa per il mondo del lavoro, un’Opportunità per le aziende, organizzato per mercoledì 5 giugno a Milano (Fieramilanocity, Gate 15, ingresso da Via Gattamelata, MiCo Sala Green 1, ore 16-19) da ReaTech Italia, la manifestazione della Fiera di Milano dedicata a persone con esigenze speciali, patrocinata anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che ha vissuto la sua prima edizione nel maggio del 2012 e che per il 2013 è in programma dal 10 al 13 ottobre prossimi.
«Osservando l’andamento delle tipologie contrattuali utilizzate per l’assunzione dei lavoratori con disabilità – proseguono da ReaTech -, si assiste ad un processo di progressiva precarizzazione. A partire dal 2006, infatti, i rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono passati dal 51,6% del totale all’attuale 40%, mentre quelli a tempo determinato sono passati dal 41,6% al 52,3%. Più di un terzo delle persone occupate, poi, hanno trovato lavoro attraverso parenti, amici, o conoscenti (36,5%), il 22,9% attraverso un concorso pubblico, l’11,5% attraverso contatti avuti da precedente lavoro, l’11% attraverso un Centro pubblico per l’impiego, l’8,1% rispondendo ad annunci, inviando il curriculum».
Guardando quindi alle condizioni di lavoro, «circa un quarto degli occupati con limitazioni funzionali riferisce di avere problemi nello svolgimento dell’attività lavorativa, in particolare con riferimento all’orario di lavoro e al tipo di lavoro che svolge, per motivi di salute o per difficoltà funzionali (camminare, vedere, sentire), mentre l’11,7% lamenta la mancanza di offerta di modalità di lavoro flessibili (orario, telelavoro, possibilità di svolgere lavori meno faticosi)».
Infine, ad essere «in cerca di occupazione è il 2,9% delle persone con limitazioni funzionali tra i 15 e i 74 anni (circa 54.000 mila individui) di cui più di un terzo con limitazioni funzionali gravi e circa due terzi donne. La metà di quanti cercano occupazione ha già lavorato in passato, mentre tra quanti non hanno mai cercato lavoro nemmeno in passato (224.000 persone), il 30,7% (circa 69.000 mila persone) riferisce che ciò è avvenuto per motivi connessi a problemi di salute e tra loro, quasi tutti soffrono attualmente di gravi limitazioni funzionali».
Moderato dal direttore responsabile del nostro giornale Franco Bomprezzi – da qualche settimana anche presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) – il convegno di Milano potrà contare sugli interventi di Francesco Conci, direttore esecutivo di Fiera Milano Congressi, Paolo Citterio, presidente del GIDP (Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale), Antonio Maria Di Marco Pizzongolo, direttore dell’INPS di Brescia, Francesca Contardi, amministratore delegato di Page Personnel, Claudio Soldà, manager e segretario generale della Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, Francesco Levantini di IBM e Claudio Messori, responsabile delle Politiche di Inserimento Lavorativo dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi del Lavoro).
Obiettivo dell’iniziativa è sostanzialmente quello di fare chiarezza sulle novità e su cosa sia cambiato con la riforma del lavoro dello scorso anno, sugli incentivi per le aziende che assumono e sulle sanzioni previste dalla normativa, ma anche su come sia possibile selezionare con successo un candidato appartenente a una categoria protetta.
L’evento, infine, sarà anche l’occasione per presentare i dati di un’indagine realizzata dal GIDP, in collaborazione con ReaTech, su un campione di direttori del personale, circa i ruoli e le aree aziendali a cui sono destinati i candidati, come avviene il loro inserimento e le difficoltà che spesso le aziende incontrano nel trovarli e selezionarli. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Francesca Cesa Bianchi (fcesabianchi@dagcom.com).