Nuovo ISEE: evitare altre disparità e discriminazioni

A chiederlo - esprimendo preoccupazione per i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie - è l’Associazione ANFFAS, che durante la propria Assemblea di Trento, ha approvato una mozione in tal senso, ritenendo che le recenti modifiche apportate alla bozza di Decreto per la riforma dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) possano tra l’altro tradursi in pesanti disparità di trattamento da Regione a Regione
Roberto Speziale
Il presidente dell’ANFFAS Roberto Speziale

Rappresenta una forte presa di posizione ed esprime preoccupazione per i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, la mozione approvata all’unanimità durante l’Assemblea Nazionale di Trento dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) dell’8 e 9 giugno, evento che ha visto la partecipazione di oltre centotrenta associazioni e di più di duecento persone, tra uditori e ospiti, tra i quali anche Livia Turco, già ministro della Solidarietà Sociale e della Salute, socia onoraria dell’ANFFAS, e Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, organizzazioni cui la stessa ANFFAS aderisce.

Dopo quindi avere preso atto delle modifiche recentemente intervenute all’articolo 2 della bozza di Decreto per la riforma dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) – ciò che è avvenuto a seguito del confronto tra il Governo e la Conferenza dei Presidenti delle Regioni -, e avere rilevato l’inserimento di due clausole che porterebbero l’ISEE stesso – ritenuto già come livello essenziale – a tenere conto delle prerogative regionali, l’ANFFAS richiederà al Governo, sulla scia della mozione approvata a Trento, e in particolare nella persona del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini e del viceministro Maria Cecilia Guerra, l’eliminazione di tali riferimenti, al fine di evitare che interventi regionali possano sostanzialmente svuotare la portata della riforma.
«Questa bozza di Decreto – ha affermato a tal proposito Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS – è un vero e proprio “cavallo di Troia” e va modificata per alcune ragioni ben precise. Non è infatti accettabile che l’ISEE, un livello essenziale delle prestazioni, sia derogato dalla legislazione regionale e che possa essere escluso o limitato a priori – solo per condizioni economiche – l’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie, permettendo di utilizzare agli enti erogatori criteri diversi e ulteriori rispetto a quello dell’ISEE stesso, per regolamentare l’accesso alle prestazioni».
«C’è insomma il rischio concreto – ha aggiunto Speziale – che questa riforma si traduca in una disparità di trattamento sul territorio nazionale, concernente, tra le altre cose, i costi di compartecipazione e l’accesso a prestazioni e servizi, e in una seria minaccia alla vita delle persone con disabilità, in particolare quelle con disabilità intellettiva e/o relazionale, e delle loro famiglie, soggetti che già si trovano in una situazione critica, poiché pesantemente colpiti dall’attuale crisi finanziaria e dai costanti e continui tagli alle risorse per le politiche sociali». (S.B.)

È disponibile il testo integrale della mozione approvata all’Assemblea Nazionale di Trento dell’ANFFAS. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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