«Costruire il “dopo di noi durante noi”, senza creare nuove strutture, ma mettendo in rete il patrimonio di esperienze già presente nella città di Milano, testandolo e adattandolo alle esigenze di chi vuole mettersi alla prova nell’ambito di un percorso di vita autonoma e indipendente»: viene raccontata così, dagli esponenti della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) – componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -, la sfida di ProgettaMI, iniziativa sperimentale promossa dalla stessa LEDHA, insieme alla Fondazione Idea Vita e al Consorzio SiR (Solidarietà in Rete), con il contributo di Fondazione Cariplo e del Comune di Milano, che qualche anno fa avevamo ampiamente presentato anche nel nostro giornale.
Ora, nell’imminenza della presentazione dei risultati ottenuti e dei possibili scenari futuri legati al percorso di sperimentazione – che verranno presentati mercoledì 12 giugno a Milano, durante il convegno denominato ProgettaMI. Milano per il futuro delle persone con disabilità (Sala Alessi di Palazzo Marino, ore 9) – a prendere la parola è Roberto Morali, direttore del progetto, che sottolinea come esso possa essere «una forte spinta in avanti, per tutti i soggetti coinvolti. Innanzitutto per le persone con disabilità, nello scoprire che sono capaci di vivere fuori casa. Per le famiglie, che hanno dovuto fare i conti con lunghi periodi di distacco. Per gli enti, che si sono trovati a condividere e modificare il proprio modello gestionale. Per il Comune, che adesso dovrà dare risposte a persone pronte, con un desiderio forte di vivere la propria vita indipendente».
In sostanza, come viene ancora spiegato dalla LEDHA, «ProgettaMI ha saputo intercettare un bisogno forte delle famiglie di persone con disabilità, preoccupate per il futuro dei propri figli e intenzionate a costruire già oggi risposte efficaci per il cosiddetto “dopo di noi”. Circa 1.100 persone hanno partecipato ai vari incontri di sensibilizzazione e la successiva fase di sperimentazione ha consentito a 61 persone di vivere per lunghi periodi di tempo (dai due ai quattro mesi) all’interno di una nuova “casa”, modificando i propri ritmi e la routine quotidiana, dimostrando di saper superare gli ostacoli sul loro cammino in modo imprevedibile».
«ProgettaMI – conclude Morali – è una sfida aperta per tutta la società milanese e va oltre il progetto che si è concluso con questa sperimentazione. È un cammino iniziato nel 2007 e che oggi, nel 2013, già ci costringe a spingere lo sguardo oltre».
Per quanto riguarda infine l’incontro del 12 giugno, esso sarà aperto dai saluti di Franco Bomprezzi, presidente della LEDHA, oltreché direttore responsabile del nostro giornale, Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e alla Cultura della Salute del Comune di Milano, Alberto Fontana della Fondazione Cariplo e Giovanni Daverio, direttore generale per la Famiglia nella Regione Lombardia.
Quindi, dopo la proiezione di un video con il racconto dell’esperienza di ProgettaMI e le testimonianze di alcune persone che hanno partecipato alla sperimentazione, si aprirà un dibattito, con gli interventi di Luisa Anzaghi, direttore del Settore Servizi per le Persone con Disabilità e per la Salute Mentale del Comune di Milano e del già citato Roberto Morali.
A chiudere, la tavola rotonda denominata ProgettaMI: dalla sperimentazione al progetto di vita, moderata da Bomprezzi e alla quale parteciperanno Luca Bellini, presidente della Fondazione Idea Vita, Giovanni Merlo, direttore della LEDHA, Claudio Minoia, direttore centrale delle Politiche Sociali del Comune di Milano, Aurelio Mosca, direttore del Dipartimento ASSI (Attività Socio Sanitarie Integrate) dell’ASL di Milano e Umberto Zandrini, presidente del Consorzio SiR. (S.B.)
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