Mancano ormai pochi giorni a Diversamente Speleo, progetto grazie al quale, domenica 16 giugno numerose persone con disabilità potranno esplorare le viscere delle splendide e suggestive Grotte di Frasassi, conformazioni carsiche ubicate nelle Marche ed esattamente nel Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, nel comune di Genga (Ancona).
La bella iniziativa permetterà infatti anche a persone con disabilità grave di poter effettuare il percorso, grazie all’ausilio di barelle e di personale specializzato. Un’occasione da non perdere, quindi, visto che le barriere architettoniche, che affliggono ogni giorno la vita dei disabili, verranno in questo caso abbattute, per fare spazio alla bellezza di queste sculture naturali di ben 190 anni, formatesi grazie all’azione lenta dell’acqua e della roccia.
Il progetto è nato nel 2011, grazie all’azione congiunta di intenti e risorse messi in campo dall’architetto Alejandra Meda, dall’Associazione Speleo-Archeologica-Culturale di Napoli La Macchina del Tempo, da «Scintilena», notiziario di speleologia, dal Gruppo Speleo-Archeologico Vespertilio di Bari, dallo Speleo Club Forlì e dal Museo del Sottosuolo di Napoli, all’insegna di due precise parole-chiave, integrazione e valorizzazione, un leitmotiv che ha caratterizzato l’iniziativa già dalla sua prima edizione. Attraverso infatti un’opera congiunta, si è riusciti a realizzare qualcosa che – per chi non va oltre le proprie consolidate convinzioni – sembrava impossibile da mettere in campo.
«Tutti devono avere l’opportunità – spiegano gli organizzatori – di stupirsi di fronte alle meraviglie di un ambiente non facilmente accessibile, ma che riserva scenari stupendi e unici».
Fondamentale, poi, per iniziative come questa, è la raccolta di fondi e donazioni, nonché l’aiuto di volontari che permettano a persone troppo spesso poste ingiustificatamente ai margini di poter “esserci” e partecipare a pieno titolo.
Lo scorso anno la location esplorata fu il sito delle Grotte di Bellegra, in provincia di Roma, in un’imponente depressione carsica – la Valle del Pantano – dove, fino all’inizio del Novecento, esisteva un lago, prosciugato nel 1911 per uso agricolo. Qui è possibile ammirare un fenomeno di vero e proprio carsismo naturale, le Grotte dell’Arco, lunghe quasi un chilometro e chiamate così perché a una trentina di metri più a valle dell’accesso si trova un arco naturale di pietra.
«L’anno scorso – racconta Alfredo Giansante, presidente dell’Associazione Arcotenda (Abilmente impegnati nella disabilità) di Silvi (Teramo) – abbiamo accolto con piacere ed entusiasmo l’idea di portare i ragazzi con disabilità in quel luogo incantevole. Per noi di Arcotenda, questo gruppo di speleologi formato da “mattacchioni” rappresenta un modo diverso e anche un nuovo accesso per sensibilizzare la collettività sull’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche, sfidando la legge di gravità con passione e allegria, come fa appunto Diversamente Speleo». (Maria Anna Filosa)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Tania Sabatino (ufficiostampalmdt@gmail.com).