No alle scuole speciali, in qualunque forma si presentino!

Facciamo pienamente nostro il messaggio lanciato con forza dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), di fronte alla vicenda che ha visto il Consiglio Comunale di Palermo approvare una mozione relativa all’«istituzione di una scuola materna per bambini affetti da sindrome autistica», pur smentendo successivamente l’intento di voler costituire una scuola speciale

Bimbo dietro a un vetro«Abbiamo appreso dalle pagine dei giornali – si legge in una nota prodotta dall’ANFFAS Nazionale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) – della vicenda relativa a una mozione approvata dal Consiglio Comunale di Palermo in merito all’“istituzione di una scuola materna per bambini affetti da sindrome autistica” e delle dichiarazioni che in merito si sono susseguite da parte di vari esponenti politici e istituzionali di livello nazionale e locale, nonché della replica da parte dello stesso Comune di Palermo che smentisce l’intento della costituzione di una scuola speciale».
Di fronte quindi a tale notizia – se ne legga ad esempio nella cronaca di Palermo de «la Repubblica» e, rispetto alla smentita del Comune siciliano, in «Libero.it», l’ANFFAS, che rappresenta oltre quindicimila famiglie in tutta Italia, tra le quali assai numerose quelle con figli o congiunti con disturbi dello spettro autistico, «pur senza voler entrare nello specifico della mozione approvata a Palermo e delle diverse interpretazioni che su di esa si stanno succedendo», intende sottolineare «l’assoluta e ferma contrarietà nei confronti di qualsiasi tentativo, di qualsiasi natura, di creazione di classi o scuole speciali per gli alunni con disabilità».

«L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – sottolinea poi Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS – e soprattutto di quelli con disabilità intellettiva e/o relazionale, è un tema complesso e delicato che, pur essendo esattamente declinato dalla normativa nazionale e internazionale (in primis la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità), continua a subire costanti e spesso subdoli attacchi, sia nella prassi che in atti molto spesso presentati come migliorativi, ma che nei fatti si limitano a perpetrare sistemi di esclusione e discriminazione, frutto di un retaggio che ancora in Italia, nonostante infiniti sforzi, davvero non si riesce a superare. È quindi ancora una volta necessario ribadire con forza e con fermezza un no secco e definitivo a qualunque forma di limitazione all’inclusione sociale e scolastica delle persone con disabilità, che hanno diritto ad essere incluse e ad apportare il proprio contributo in ogni aspetto della vita della comunità, a partire da quello fondamentale della scuola».

«In questo senso, quindi – è la conclusione del Presidente dell’ANFFAS -, prendendo spunto dalla presente vicenda di Palermo, desideriamo sottolineare come siano ancora necessari interventi consistenti, quali la formazione e la responsabilizzazione dell’intero corpo docente (e non solo di quello deputato al sostegno) e del personale scolastico e di assistenza in generale, ma anche la valutazione e il monitoraggio del reale rispetto delle norme e dei livelli di qualità dell’inclusione scolastica, per migliorare realmente il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità, anche grave e gravissima, sui quali invitiamo tutte le Istituzioni a concentrare attenzione, impegno e responsabilità, piuttosto che puntare su iniziative che rischiano invece di determinare pericolose derive e arretramenti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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