Un piccolo-grande “spiraglio di speranza” per la Siria

“Piccolo”, di fronte all’atroce massacro che ha già provocato quasi 100.000 morti nel Paese mediorientale, ma “grande”, se è vero che «chi salva una vita, salva un universo intero». Ci piace leggere così la positiva collaborazione tra l’Associazione You Able e l’organizzazione Terre des Hommes Syria, che grazie al sostegno della Fondazione Prosolidar, sta consentendo di far ripartire le attività di un laboratorio ortopedico in zona di guerra
Bimbo siriano
Un bimbo siriano

Era nata nel 1967, durante la Guerra dei Sei Giorni, la componente siriana dell’organizzazione internazionale Terre des Hommes, con l’obiettivo di lavorare per il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione, attraverso la riduzione delle differenze nell’accesso ai servizi dei gruppi più vulnerabili, tra i quali anche le persone con disabilità. In tal senso, il laboratorio ortopedico avviato a Ousrat al-Ikha’a al-Souria (Bab Touma/Damascus), è sempre stato considerato come un vero e proprio centro di eccellenza, per aiutare le persone con disabilità, nel quale operano quattro medici specializzati nella riabilitazione di persone amputate, con paralisi cerebrali  o lesioni spinali e quattro tecnici ortopedici.
Dal canto suo, l’associazione italiana You Able – fondata lo scorso anno da sei persone impegnate da sempre nella tutela delle persone con disabilità – è impegnata in attività di riabilitazione, donazione di ausili e promozione dello sport, in Italia e all’estero, specie in Paesi africani come il Ruanda, l’Etiopia, la Tanzania, il Ghana, la Repubblica Democratica del Congo, ma anche in Palestina e appunto in Siria.

Ebbene, dalla positiva collaborazione tra queste due organizzazioni, sta ora probabilmente per ripartire l’attività di quel fondamentale laboratorio ortopedico, cessata, purtroppo, in questi anni di atroce guerra civile, che hanno già provocato nel Paese mediorientale quasi 100.000 morti, di cui almeno 6.500 minori. «2 anni e 3 mesi di conflitto – si legge in una nota diffusa da You Able -, 93.000 vittime di cui 6.500 minori. Era il 3 marzo del 2012, quando uno dei primi articoli di “Reuters” sul crescente conflitto siriano conteneva le seguenti dichiarazioni: “Spaventoso massacro” (Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite); “Extremely virulent rhetoric” (“Retorica estremamente violenta”: Bashar Ja’afari, ambasciatore della Siria alle Nazioni Unite); “Where is the world?” (“Dov’è il mondo?”: un attivista); “It is unacceptable” (“Non è accettabile”: Jakob Kellenberger, presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa). Ad oggi la situazione non è cambiata: Istituzioni nazionali e internazionali inermi davanti a tanto orrore e all’impiego di armi chimiche. Il meccanismo degli aiuti umanitari internazionali messo in moto ha come destinazioni principali i campi di rifugiati in Libano, Giordania, Turchia, Egitto e Iraq, ma non in Siria. Troppo pericoloso».
È dunque realmente un piccolo-grande “spiraglio di speranza”, l’iniziativa consentita dal sostegno della Fondazione Prosolidar, che sta portando in queste settimane all’invio di macchine e materiali ortopedici, per far riprendere le attività del laboratorio di Terre des Hommes Syria.
Già dal 2011, del resto, quest’ultima organizzazione aveva avviato una collaborazione con l’azienda italiana Roadrunnerfoot Engineering, grazie alla quale dieci bambini iracheni amputati avevano potuto tornare a camminare. Ed ora è ancora Roadrunnerfoot Engineering, ma anche l’azienda olandese Jos America, a fornire i materiali a un costo ridotto. Si tratta esattamente di ventuno protesi complete, che insieme ai materiali per ortèsi e riparazioni raggiungeranno circa quaranta persone colpite dal conflitto.

A questo punto l’appello di You Able – associazione che opera a titolo del tutto gratuito e volontario – è quello di inviare dei contributi per consentire di aumentare il numero dei kit ortopedici che verranno spediti in Siria. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@youable.org.

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