La pesistica e la disabilità

Forse non tutti sanno che esiste un settore paralimpico della FIPE (Federazione Italiana Pesistica), sia a livello promozionale che agonistico, e che tale disciplina non necessariamente va associata al sollevamento di grossi carichi, con sforzi esagerati, e ad atleti dotati di grosse masse muscolari. Ben lo testimonia anche un evento dimostrativo svoltosi all’Ospedale Montecatone di Imola (Bologna)

Dimostrazione di pesistica all'Ospedale Montecatone di Imola (Bologna), giugno 2013

L’atleta paralimpico Domenico Nocera impegnato alla panca. presso l’Ospedale Montecatone di Imola (Bologna), con la supervisione dell’istruttore Matteo Raspadori. Alle loro spalle il campione italiano Massimo Di Nella e la vincitrice della Coppa Italia Alexia Bertocco

Normalmente la pesistica viene associata al sollevamento di grossi carichi con sforzi esagerati e incontrollati, pensando che gli atleti praticanti siano dotati di grosse masse muscolari. Tutto ciò, invece, non è esatto, come spiega l’insegnante tecnico federale Matteo Raspadori: «La pesistica – dichiara infatti – è una forma di educazione motoria molto importante: l’aspetto fondamentale sta nella crescita e nel miglioramento della forza nervosa, che è la capacità del nostro cervello di richiamare fibre muscolari e di dare impulsi comandati al nostro corpo».
Sono concetti, questi, ben testimoniati dalla dimostrazione curata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Sport Garage di Imola e svoltasi presso l’Ospedale di Montecatone a Imola (Bologna), la nota struttura riconosciuta come Polo Regionale di Riferimento per le lesioni midollari e cerebrali acquisite.
Durante l’evento – pienamente sostenuto dal CIP dell’Emilia Romagna (Comitato Italiano Paralimpico) – si è esibito tra l’altro anche Domenico Nocera, atleta di Bagnacavallo (Ravenna), che si sta allenando per i Campionati Italiani di Sollevamento Pesi Paralimpico, in programma a Rimini nell’autunno prossimo.
Numerosi sono stati i pazienti di Montecatone che hanno assistito alla dimostrazione, dimostrando un vivo interesse per questa disciplina apparentemente del tutto inconsueta in un contesto del genere.

Ancora Raspadori ha voluto poi sottolineare le potenzialità dell’attività sportiva nella promozione della parità per le persone con disabilità: «La motricità – ha detto – interviene a tutti i livelli nello sviluppo delle funzioni conoscitive, dalla percezione agli schemi senso-motori, dall’imitazione differita all’immagine mentale interiorizzata. La vita moderna non ci permette di affinare queste capacità, anzi le impigrisce; da questo nasce l’importanza di fare attività fisica, per i giovani ma anche per gli adulti, e ancor di più per i ragazzi con disabilità, a cui va garantita la possibilità di un livello di vita pari a quella dei ragazzi “normodotati”».
Anche per questi motivi, quindi, il CIP ha lavorato con la Federazione Sportiva competente (la FIPE-Federazione Italiana Pesistica), affiliata al CONI, affinché aprisse un settore paralimpico, sia a livello promozionale che agonistico. (Claudia Corsolini)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: corsolini@montecatone.com.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo