Favorire l’autonomia dei ragazzi dislessici e promuovere occasioni d’incontro e confronto tra coetanei: sono questi gli obiettivi dei due campus estivi denominati @pprendo, organizzati dall’AID (Associazione Italiana Dislessia), in collaborazione con il Centro FARE – struttura specialistica per l’apprendimento di Perugia – rivolti a ragazzi dai 10 ai 18 anni, provenienti da tutto il territorio nazionale.
Si tratta di un’iniziativa ormai consolidata, che negli anni scorsi ha consentito agli operatori di maturare una grande esperienza, che li vedrà impegnati – dal 7 al 13 luglio e dal 25 al 31 agosto – a proporre percorsi formativi, con una particolare attenzione alle specificità del singolo ragazzo.
«I partecipanti – spiegano gli organizzatori – avranno la possibilità di vivere una settimana divertente e rilassante all’insegna dell’amicizia e di conoscere gli strumenti e le metodologie didattiche più innovative, che possono diventare per loro un’indispensabile supporto allo studio».
Particolarmente bella anche la sede prescelta per i campus, vale a dire Villa Taticchi, residenza di origine medievale, immersa nel verde e nella quiete dalla campagna umbra, a Ponte Pattoli, frazione di Perugia. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: formazione@centrofare.it.
La dislessia e gli altri disturbi specifici di apprendimento (DSA)
Si parla di dislessia in caso di difficoltà significativa nell’apprendimento della lettura in presenza di un livello cognitivo e di un’istruzione adeguati e in assenza di problemi neurologici e sensoriali. I bambini con dislessia sono intelligenti, non hanno problemi visivi o uditivi, ma non apprendono a leggere in modo sufficientemente corretto e fluido: infatti le loro prestazioni nella lettura risultano nel complesso molto al di sotto del livello che ci si aspetterebbe in base all’età, alla classe frequentata e al livello intellettivo generale. Queste difficoltà solitamente condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche.
Spesso alla dislessia sono associate ulteriori difficoltà, quali la disortografia, la disgrafia e, a volte, lievi difficoltà nel linguaggio orale (fatica a recuperare termini appropriati o a memorizzare parole nuove) e nel calcolo (soprattutto mentale, oppure nella memorizzazione delle tabelline).
Il problema della dislessia risulta evidente in seconda-terza elementare (alcuni segni si possono per altro già osservare nella scuola materna, come la presenza di significative difficoltà nel manipolare i suoni nelle rime, nelle filastrocche…).
Non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ancora, ad esempio, di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze della dislessia, non la causa. Per ridurre l’interferenza di tali disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana (Legge 170/10).
Ad occuparsi di questo, nel nostro Paese, vi sono organizzazioni come l’AID (Associazione Italiana Dislessia) o forum come Dislessia Online.