«Perché – scrive Daniela Francese – che cos’è il diritto alla salute senza l’inclusione sociale?». E aggiunge: «I problemi da affrontare, e la sanità non fa eccezione, non sono tanto i tagli – pur gravi e spesso insopportabili – quanto la mancanza di prospettive, di programmazione, di proposte valide, di quella passione che trasforma la rabbia in progetti, e soprattutto di una idea di futuro»
Ciò che avviene grazie ai cortometraggi del Festival/Concorso Nazionale “Raccorti Sociali. Piccoli film per grandi idee”, la cui quinta edizione è stata lanciata in questi giorni dal Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana) e dalla Delegazione di Pisa dell’AIART (Associazione Spettatori), per promuovere ancora una volta la videonarrazione sociale al servizio del bene e dei beni comuni
È quella proposta dalla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano), che con l’iniziativa “Summer Green” si rivolge soprattutto a quei giovani che desiderino occupare questi mesi estivi in un servizio esperienziale volontaristico, ad esempio attraverso la conoscenza della disabilità, l’impegno e la condivisione di esperienze con altri compagni
Proprio come quella della famiglia Cavicchi di Pieve di Cento (Bologna), papà Egidio, mamma Gianna e le figlie Michela e Roberta, quest’ultima con disabilità, tutti impegnati da alcuni anni anche nel ballo. Sono loro i protagonisti del nuovo “viaggio nella società inclusiva” di Giorgio Genta, insieme a un’altra “famiglia con disabilità”
Prosegue felicemente il “Sailing Campus 2013 – Il Gioco del Lotto”, la scuola vela itinerante, promossa da alcuni anni dall’Associazione Lo Spirito di Stella, che si rivolge a persone con disabilità e non, tutti insieme a bordo delle imbarcazioni australiane della gamma “Access”. Il prossimo appuntamento sarà sul Lago di Caldonazzo (Trento) dall’11 al 14 luglio
Accade in questi giorni a Pergine Valsugana (Trento), dove “Homo Narrans”, trentottesima edizione di “Pergine Spettacolo Aperto”, rassegna fatta di performance, installazioni, teatro, danza e laboratori, «per raccontare e raccontarsi», costituisce l’ottimo esempio di una proposta aperta il più possibile a tutti, persone con diverse disabilità comprese
Quel metodo – presente in tanti telefilm – sembra essere stato perfettamente assimilato, secondo Chiara Bonanno, dal mondo della politica italiana, specie nei confronti delle categorie di cittadini maggiormente “esposte”. «Ma la verità – scrive – è solo questoìa: che le famiglie italiane si trovano a coprire quasi 7.000 ore annue di assistenza permanente, continuativa e globale»
