L’incontro dei bambini con la disabilità

«L’incontro tra bambini e disabilità – scrive Lelio Bizzarri – è certamente molto delicato, ma è bene tenere presente che le difficoltà sono maggiori tanto più è minore la serenità che gli adulti hanno verso la disabilità». E anche le stesse persone con disabilità hanno la responsabilità di comunicare serenità e tranquillità rispetto alla propria condizione

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Tenere alta l’attenzione sulle emergenze della disabilità

Anche in piena estate i rappresentanti della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) stanno incontrando vari Parlamentari di tutti gli schieramenti e partiti, avanzando proposte ed evidenziando le tante emergenze riguardanti le persone con disabilità e le loro famiglie. «Perché senza politiche, risorse e servizi – si legge in una nota della Federazione -, l’inclusione delle persone con disabilità rimane un miraggio»

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Se il lavoro resta un miraggio

«Sarebbe troppo facile – scrive Enrico Lombardi – dare la colpa alla crisi, mentre in realtà sono decenni che il lavoro rappresenta un vero e proprio miraggio per le persone con disabilità, a causa, tra l’altro, della scarsa attenzione delle Istituzioni, dei pregiudizi delle imprese, del basso grado di istruzione e della poca formazione professionale dei diretti interessati»

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Lazio: segnali positivi anche per la Vita Indipendente

Bene, secondo la FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), i 24 milioni di euro destinati dall’Assessore Regionale alle Politiche Sociali all’adozione di interventi in favore delle persone con disabilità grave e/o non autosufficienti. Ora l’auspicio è che con tali risorse si arrivi anche a perseguire l’obiettivo della Vita Indipendente delle stesse persone con disabilità

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E alla cassa del discount scatta il pregiudizio

«La mia compagna una badante – scrive Franco Bomprezzi – ed io, ovviamente, il “badato”, un povero “handicappato” in balia di una persona ritenuta un po’ impacciata e sicuramente dell’Est, da trattare senza riguardi, ignorandomi prima, durante e dopo, tranne che per il Bancomat». Quando alla cassa di un supermercato scatta il corto circuito del pregiudizio e della stigma

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