Storia di Luca, ragazzino di quindici anni

Si chiama così la nuova edizione ampliata - che verrà presentata il 3 settembre a Bologna - del libro dedicato alla tragica storia di Luca De Nigris, divenuta poi una nuova speranza per il futuro di tante persone. Proprio da essa, infatti, sono nate l’Associazione degli Amici di Luca e la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, il centro di Bologna per la cura e il recupero di giovani e adulti con esiti di coma e stato vegetativo
Luca De Nigris (particolare della copertina del libro "Storia di Luca")
L’immagine di Luca De Nigris scelta per la copertina del libro “Storia di Luca, ragazzino di quindici anni”

Verrà presentato martedì 3 settembre a Bologna (Spazio Libreria della Festa Democratica al Parco Nord, ore 21), il libro Storia di Luca, ragazzino di quindici anni (Bologna, Alberto Perdisa Editore), edizione rivista e ampliata del precedente L’operazione è perfettamente riuscita, pubblicato nel 2005 sempre da Fulvio De Nigris, Monica e Maria Vaccari.
Per l’occasione, insieme agli Autori, interverrà all’incontro – coordinato dal giornalista Nelson Bova – anche Andrea Canevaro dell’Università di Bologna.

L’opera è incentrata su una storia intensa, dolorosa, su una tragedia individuale che diventa però una nuova speranza per il futuro di tante persone e delle loro famiglie. Si tratta infatti della storia da cui sono nate l’Associazione degli Amici di Luca – presieduta da Maria Vaccari, mamma di Luca – e la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, l’innovativo centro di assistenza e ricerca dell’Azienda USL di Bologna, per la cura e il recupero di giovani e adulti con esiti di coma e stato vegetativo.
Il titolo scelto per la nuova edizione è lo stesso che il celebre poeta Roberto Roversi consigliò agli Autori in occasione della prima pubblicazione – dalla quale è stato tratto anche il film L’alba di Luca, prodotto da RAI Cinema -, ma, come spiega il papà di Luca, Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma degli Amici di Luca, oltreché giornalista e critico teatrale, «in quel momento la rabbia era tale, che preferimmo utilizzare la frase “l’operazione è perfettamente riuscita”, pronunciata da chi aveva operato Luca, per sottolineare l’assurdità dell’accaduto». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@amicidiluca.it.

Share the Post: