Oltre i normali limiti di età

di Giorgio Genta
«Condivido - scrive Giorgio Genta - l’idea che la scuola primaria e secondaria per gli studenti con disabilità non debba essere un comodo (per le altre Istituzioni) “parcheggio”, in carenza di altre opportunità di integrazione e inclusione e condivido il pensiero che la scuola ideale sia quella “tra i pari età”. Con le debite eccezioni, però, prima fra tutte la causa di vera forza maggiore, traducibile in “non è stato proprio possibile fare diversamente”»

Alunni in classeIl recente, ottimo intervento in «Superando.it» di Salvatore Nocera, in relazione al caso della studentessa con disabilità di Bacoli (Napoli) “rifiutata” dalla scuola perché “fuori età”, mi ha indotto a una duplice riflessione, complice il percorso scolastico, terminato diversi anni fa, di mia figlia Silvia, che presenta parecchie analogie con quello di Jessica.
Da una parte condivido la convinzione di Nocera che la scuola primaria e secondaria per gli studenti con disabilità non debba essere un comodo (per le altre Istituzioni) “parcheggio”, in carenza di altre opportunità di integrazione e inclusione e condivido altresì il pensiero che la scuola ideale sia quella “tra i pari età”. Con le debite eccezioni, tuttavia, e prima fra tutte la causa di vera forza maggiore, traducibile in “non è stato proprio possibile fare diversamente”.

Tornando a Silvia, il suo percorso scolastico “frequentato” – sul quale venne anche pubblicato nel 2009 il libriccino intitolato appunto La scuola di Silvia, a cura dell’Associazione DopoDomani di Loano (Savona) e dell’ABC Liguria (Associazione Bambini Cerebrolesi), con il patrocinio della Federazione Italiana ABC – iniziò alle superiori e a 17 anni di età, causa uno stato di salute precedentemente incompatibile con la normale frequenza, e terminò, con risultati apprezzabili, cinque anni dopo.
L’esperienza – sia pure faticosissima per il notevole apparato di uomini e mezzi richiesto (e mi si scusi la dizione militaresca!) – fu complessivamente positiva e da lei molto apprezzata. E permise la pubblicazione del già citato lavoro sul tema, nonché dell’omonimo “corto”, premiato a Milano, nel 2009, al Concorso della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Le Chiavi di Scuola.

Da quegli anni non troppo lontani, sono per certo variate alcune Circolari, ma non lo spirito dell’integrazione scolastica di qualità – termine a dire il vero un po’ scomparso e “salvato” solo nei convegni – vero grimaldello atto ad aprire le porte tuttora ben serrate dell’inclusione sociale “armonica” post-scolastica.

Per ulteriori informazioni sulla citata pubblicazione La scuola di Silvia: abcliguria@gmail.com.

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