A raccattar le briciole di quel miliardo

Fondi per il sociale: «Ad essere ottimisti – scrive Carlo Giacobini – e a volersi accontentare, per il 2014 servirebbe un miliardo, per le famiglie, per le persone con disabilità, per i non autosufficienti, per l’infanzia, per gli anziani e per altro ancora. Ma di quel miliardo nessuno parla. Se ne parlerà, forse, in dicembre, all’ultima discussione notturna della Legge di Stabilità, raccattando – come sempre negli ultimi anni – solo le briciole»

Ombra di uomo in carrozzina su sfondo arancioneFra qualche ora, fra qualche giorno, il Governo delle larghe intese (sempre che ci siano ancora) correggerà il Documento di Economia e Finanza, il DEF, che già aveva approvato in giugno.
Il DEF è la base per la prossima Legge di Stabilità (la “vecchia” Finanziaria) e per una serie di altri provvedimenti idealmente strutturali. I “comunicatori” del Governo hanno baldanzosamente battezzato questo aggiornamento Un’agenda per la crescita.
Senza tanti infingimenti, si punta sulla riduzione del debito, sulla qualità e l’efficienza della Pubblica Amministrazione, sugli incentivi al mercato del lavoro, sulle riforme fiscali e sulla capacità di attrarre finanziamenti. Robetta…
In realtà non c’è giorno in cui non si facciano i conti di quanti miliardi servano da qui a fine anno: 4, 6, 8… Sì: c’è da sistemare la faccenda della rata IMU di novembre; c’è da bloccare l’aumento dell’IVA al 22%; c’è da prorogare la Cassa Integrazione in Deroga; ci sono i debiti della Pubblica Amministrazione da saldare; c’è da comprimere il debito pubblico ché l’Unione Europea e la Banca Centrale Europea mugugnano già da qualche settimana. Robetta…

In nessuna dichiarazione governativa (e para-governativa), invece, è ancora emerso, nella sua drammaticità, il fabbisogno delle politiche sociali.
La contabilità dello Stato ci restituisce dati brutali: i Fondi Sociali nel 2008 erano pari a 2.526,7 milioni di euro, nel 2013 lo stanziamento complessivo è stato di 775,9 milioni. In mezzo ci sono stati anni ancor più vergognosamente da dimenticare come il 2011 (538,3 milioni) o il “terribile” 2012 (229,4 milioni).
Parliamo, tanto per capirci, di fondi che dovrebbero servire per gli anziani, le persone con disabilità, le difficoltà abitative, gli immigrati, l’infanzia, l’adolescenza, la famiglia.
Nel 2012 costò un’immane fatica e una defatigante mobilitazione strappare, per il 2014, 300 milioni di finanziamento per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e 275 milioni per il Fondo per le Non Autosufficienze. Due cifre per altro ridicole, di fronte al rilievo e all’impatto dei problemi da affrontare. Per entrambi i Fondi, per il 2014, non è ancora previsto nessuno stanziamento nel bilancio pluriennale dello Stato. Zero.

Nel frattempo sono in arrivo altri “regalini” per le famiglie: dal primo gennaio 2014, ad esempio, le prestazioni erogate dalle Cooperative Sociali non godranno più dell’IVA agevolata (4%). Assistenza ad anziani e disabili, trasporti, accompagnamento, asili nido costeranno quindi (almeno) il 6% in più, un aumento che graverà sulle famiglie o sulle casse esangui dei Comuni che non potranno che ridurre i servizi.
Un altro “regalo” potrebbe essere quello della Service Tax, più o meno esosa a seconda dei Comuni, nata per compensare la perdita dell’IMU.
Ma non è finita: in questi giorni si discute di Delega Fiscale, cioè una disposizione con cui il Parlamento incarica il Governo di riformare il sistema di imposizione fiscale e tributaria e le relative modalità di riscossione. Il mantra nei talk show, nei convegni specialistici, nelle feste di partito è ridurre la pressione fiscale. E chi non potrebbe essere d’accordo?
Ma come? Oltre all’“evergreen” del contrasto all’evasione fiscale, emerge con sempre maggiore volontà il contenimento della spesa fiscale. Detta così, non fa una grande impressione, ma se la spieghiamo meglio…
La “spesa fiscale” è ciò che l’erario non incassa in forza di agevolazioni fiscali concesse ai contribuenti. Qualche esempio? È spesa fiscale: la detrazione delle spese sanitarie, la detrazione forfettaria per familiari a carico, l’IVA agevolata su ausili e dispositivi medici, la deduzione della spesa per l’assistenza ai non autosufficienti… Nella sostanza, potremmo trovarci fra due anni a pagare un’aliquota IRPEF più bassa (meno tasse), ma a detrarre molte meno spese.
E aggiungiamoci, fra i “regalini”, anche l’eventuale nuovo ISEE (Indicatore della Situazione Economica equivalente) che, per alcuni, potrebbe generare effetti pesanti di maggiore spesa per ottenere servizi sociali agevolati.
Come soprassoldo negativo, infine, mettiamoci pure che i Comuni vedono ridurre sempre, grazie anche al Patto di Stabilità, gli stanziamenti a loro favore, riducendo conseguentemente i loro servizi.

Torniamo quindi ai fondi per il sociale: ad essere ottimisti e a volersi accontentare, per il 2014 serve un miliardo. Per le famiglie, per le persone con disabilità, per le persone non autosufficienti, per i nostri “cuccioli” e per i nostri nonni.
Ma di quel miliardo non si parla. Se ne parlerà, forse, in dicembre, all’ultimo momento, all’ultima discussione notturna della Legge di Stabilità, raccattando – come sempre negli ultimi anni – solo le briciole.

Direttore editoriale di «Superando.it».

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