Dal 2009 nessuna Associazione è stata legittimata ad agire

Lo aveva stabilito la Legge 67/06, il riconoscimento alle Associazioni della legittimazione ad agire e nome delle persone con disabilità vittime di discriminazioni. Un successivo Decreto aveva poi sancito che una Commissione di Valutazione aggiornasse ogni sei mesi l’elenco delle Associazioni stesse. E invece, come denuncia l’ANFFAS, quella Commissione non si riunisce più ormai da anni
Realizzazione grafica con omini azzurri in cerchio ed escluso un omino arancione
«Bisogna aggiornare al più presto – è la richiesta dell’ANFFAS – l’elenco delle Associazioni legittimate ad agire per la tutela delle persone con disabilità da ogni discriminazione»

«Il riconoscimento della legittimazione ad agire, come da Legge 67/06 [“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, articolo 4, comma 1, N.d.R.], per le Associazioni che fanno richiesta, è ancora in fase di stallo e questo nonostante le numerose richieste di intervento da noi fatte alle Istituzioni competenti e rimaste evidentemente senza risposta»: lo denuncia Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), descrivendo la situazione attuale, con la Commissione di Valutazione – che di regola dovrebbe esaminare le istanze di riconoscimento – la quale non si riunisce più da anni, nonostante per legge sia stata fissata una cadenza semestrale.

Com’è noto, la Legge 67/06 risponde ai princìpi dell’Unione Europea, promuovendo, nell’articolo 1, la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità di cui all’articolo 3 della Legge 104/92, al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti civili, politici, economici e sociali.
Il successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 21 giugno 2007 aveva poi previsto un aggiornamento semestrale dell’elenco delle Associazioni (articolo 4, comma 2) e una conferma biennale (articolo 5) della legittimazione ad agire per conto delle persone vittime di discriminazione. Disposizioni, però, non rispettate.

«Al momento – sottolinea ancora Speziale – sono state esaminate solo le istanze prodotte fino al 30 aprile 2009 e l’ultimo elenco aggiornato delle Associazioni legittimate ad agire risale al Decreto del 5 marzo 2010. Questo non solo è indice di un palese mal funzionamento della Pubblica Amministrazione, ma rappresenta anche un ostacolo per tutte quelle Associazioni che ogni anno si trovano obbligate a presentare nuovamente le proprie istanze e soprattutto una grave violazione dei diritti delle persone con disabilità stesse che vedono negato il loro diritto ad essere tutelate».
Non essendo infatti mai stati pubblicati gli esiti delle istanze presentate nelle varie scadenze successive al 30 aprile 2009, in prossimità dell’annuale scadenza del 30 ottobre, molte Associazioni – compresa l’ANFFAS e le sue Sezioni locali – stanno presentando per l’ennesima volta la richiesta di riconoscimento, andando così a creare un aggravio di documentazione per il Ministero e la Commissione e una nuova lunga attesa per tutte quelle persone che hanno bisogno di supporto legale e giuridico.
«È necessario – conclude Speziale – risolvere questa problematica e colmare questo vuoto attraverso l’immediata convocazione della Commissione di Valutazione, formalmente ricostituita con Decreto del 31 ottobre 2008, a firma dell’allora ministro Carfagna, per consentire la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità».

In tal senso, dunque, l’ANFFAS si è rivolta nuovamente alle Istituzioni, e in particolare al Presidente del Consiglio, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, al Segretario del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Pari Opportunità, dello Sport e delle Politiche Giovanili, a quello del Lavoro e delle Politiche Sociali e a quello delle Pubblica Amministrazione e della Semplificazione, oltreché ai Presidenti di Camera e Senato, segnalando la questione e auspicando una rapida soluzione del problema. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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