Come avevano annunciato, si sono recati il 17 settembre davanti alla sede dell’Aquila del Consiglio Regionale abruzzese, con l’intenzione di «incatenarsi, senza mangiare né bere, per dire no alla violazione dei diritti umani e per garantire il diritto alle cure». A farlo sono stati una trentina di uomini e donne con disabilità, provenienti da tutta la Regione, alcuni dei quali vestiti da carcerati e portando anche dei pupazzi di Pinocchio.
Alla fine, però, il risultato, assai positivo, è arrivato, tanto da far dire a Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, promotrice dell’iniziativa, che «questa è stata una giornata “storica” per i disabili in Abruzzo, una vittoria della civiltà e dei diritti umani».
Ma cosa è successo esattamente? Che il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità una Risoluzione con cui si impegna innanzitutto il presidente della Regione Gianni Chiodi e la Giunta a non inserire la riabilitazione ambulatoriale e domiciliare nel taglio dei fondi previsto da un Decreto Commissariale del 5 luglio scorso (n. 51/13 del 5 luglio), a dare inoltre applicazione entro il mese di ottobre alla Legge Regionale 57/12 per la Vita Indipendente, ad attivare e a convocare la Consulta Regionale dell’Handicap entro la fine dell’anno, a finanziare con 2 milioni di euro la Legge 13/89, per l’eliminazione delle barriere negli edifici privati e a dare applicazione, entro quindici giorni, alla Legge Regionale 1/08 per il rispetto delle norme sulle barriere architettoniche.
Soddisfazione viene espressa anche da Nicolino Di Domenica, responsabile del Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo, che dopo avere «ringraziato il promotore e i partecipanti alla manifestazione», ritiene «certamente buono il risultato ottenuto, guardando soprattutto al rifinanziamento della Legge 13/89 sulle barriere», pur mettendo in guardia sull’esigenza di «non “cullarsi sugli allori”, dal momento che sin troppo spesso le promesse ricevute in questi anni sono poi svanite nel nulla, anche se questa volta c’è un documento scritto ad impegnare concretamente i nostri Amministratori».
Qualche dubbio affiora, quindi, legato in particolare al fatto, secondo Di Domenica, di non vedere in quel testo «cifre precise da destinare ai progetti di Vita Indipendente». In tal senso , il responsabile del Movimento abruzzese ribadisce ancora una volta che i fondi, a tale scopo, «dovrebbero essere prelevati da quelli destinati a istituti, come le residenze convittuali e semiresidenziali per disabili, dai quali si potrebbero appunto ricavare grosse somme da mettere a disposizione dell’assistenza personalizzata ai fini della Vita Indipendente. Senza trascurare il fatto che il notevole risparmio ottenuto eviterebbe futuri tagli ai servizi».
«Ricordo – prosegue Di Domenica – che la somma per la permanenza in un istituto di un disabile grave si aggira mediamente sui 300-400 euro giornalieri, mentre basterebbe meno della metà per poter riportare la stessa persona con disabilità nella propria abitazione, dandole la possibilità di gestire la propria vita, con dignità, rispetto e una buona assistenza. Naturalmente il tutto dovrebbe passare attraverso una ridefinizione e attuazione dell’integrazione socio-sanitaria, con il conseguente riequilibrio e ricollocamento dei fondi e la corretta attribuzione dei carichi di spesa, un problema che finora questa Amministrazione Regionale non ha mai voluto affrontare. Mi auguro quindi che prima della scadenza della Legislatura, il Tavolo istituito, con l’inserimento delle corrette rappresentanze, possa almeno iniziare i propri lavori».
«Vorrei anche far notare – conclude il responsabile del Movimento per la Vita Indipendente della Regione – che se si arriva a queste manifestazioni, uno dei motivi è la sistematica esclusione dell’utenza da qualunque tavolo di concertazione e decisionale, da parte di coloro che pretendono di gestire la cosa pubblica in una sorta di “solipsismo autocratico”, senza tener conto di alcuna forma di governance. A questo punto spero dunque e mi auguro che le promesse fatte all’Aquila non abbiano il “naso di Pinocchio” e che i nostri Amministratori non costringano mai più le persone con disabilità abruzzesi a manifestazioni del genere, assai faticose per noi». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: claudioferrante@hotmail.com, nicolino.didomenica@tiscali.it.