Sclerosi multipla progressiva: un bando internazionale

C’è anche l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) tra i principali partner di un’iniziativa mondiale di ricerca, avviata in questi giorni, per identificare e sviluppare soluzioni innovative che pongano fine alle forme progressive della sclerosi multipla. Infatti, i bisogni, le necessità e i diritti alla salute delle persone affette da tali forme restano ancora in buona parte senza risposte
Paola Zaratin
Paola Zaratin, direttore della Ricerca Scientifica dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla)

È di 1 milione e 125.000 euro il primo impegno economico per finanziare la ricerca internazionale sulle forme progressive di sclerosi multipla, ancora orfane di cure.
Il bando è finanziato da Progressive MS Alliance – in precedenza conosciuta come International Progressive MS Collaborative – alleanza costituita dalle associazioni che si occupano di sclerosi multipla negli Stati Uniti, in Italia (l’AISM) e nel Regno Unito e dall’MSIF, la Federazione Internazionale Sclerosi Multipla.
L’obiettivo è quello di fermare le forme progressive della malattia, dando speranza a oltre 2 milioni di persone con sclerosi multipla nel mondo.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, questo primo bando – con il quale si avvia un programma di ricerca pluriennale di ampio respiro – si articola in due iniziative di finanziamento, ovvero Challenge Awards, volta a incoraggiare l’innovazione scientifica in specifici àmbiti identificati come prioritari e Infrastructure Awards, dedicata alla collaborazione tra ricercatori attraverso l’implementazione di infrastrutture e tecnologie e per la condivisione di dati (data sharing).
Mettendo cioè insieme i talenti che esistono nelle molteplici discipline scientifiche, Progressive MS Alliance si propone di guidare un’iniziativa mondiale di ricerca, per identificare e sviluppare soluzioni innovative che pongano fine alle forme progressive della malattia. Ed è proprio facilitando la messa in comune delle conoscenze, delle risorse umane e finanziarie, delle infrastrutture, che è possibile sviluppare progetti su scala mondiale.
Sono previsti sino a un massimo di 75.000 euro per ciascun progetto della durata massima di dodici mesi e per un totale di quindici progetti. Un ulteriore finanziamento potrà essere assegnato il secondo anno agli studi che dimostreranno risultati promettenti e con alta potenzialità di essere tradotti in trattamenti per le forme progressive di sclerosi multipla.

«Mentre le ricerche stanno producendo significativi progressi nello sviluppo di terapie per la sclerosi multipla recidivante-remittente – spiega Antonella Moretti, direttore generale dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) -, i bisogni, le necessità e i diritti alla salute delle persone con forme progressive restano ancora in buona parte senza risposte. Ecco perché la nostra Associazione è uno dei promotori di Progressive MS Alliance, che si pone come principale attore nel campo della ricerca sulle forme progressive, attraendo e mettendo in rete i migliori talenti e le migliori conoscenze. Questa, tra l’altro, è un’iniziativa certamente destinata a crescere nel tempo e ad aprirsi ad altre Associazioni; la prima conferma in tal senso arriva dalla Danimarca, con l’organizzazione di quel Paese che si è da poco unita al gruppo dei promotori».
«Si tratta di un bando – conclude Moretti – che rappresenta una risposta concreta per le persone con sclerosi multipla, il primo passo di un programma di ampio respiro, mirato ad accelerare l’individuazione di trattamenti efficaci per le forme progressive».
«L’obiettivo ambizioso che si è data la Progressive MS Alliance – aggiunge Paola Zaratin, direttore della Ricerca Scientifica dell’AISM – è di sviluppare un modello organizzativo e di finanziamento della ricerca globale innovativo, che permetta di creare un valore comune. Per raggiungere questo obiettivo, sarà importante conoscere i bisogni di tutti gli attori e superare le barriere che, da almeno dieci anni, confinano gli sforzi di sviluppo di nuove terapie in iniziative isolate, senza produrre risultati». (B.E.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.

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