Sta per trovar casa, in Romagna, il “dopo di noi”

Sta per caratterizzarsi certamente come una delle principali realtà italiane in àmbito di autismo e di disagio psichico, sia per la molteplicità dei servizi che per la sua estensione, la Fondazione Fornino-Valmori, che verrà inaugurata il 28 settembre a Fratta Terme (Forlì-Cesena), sulle colline tra Forlimpopoli e Bertinoro, nel corso di una tre giorni di eventi, tra cui anche un incontro con il noto giornalista Gianluca Nicoletti
Fondazione Fornino-Valmori
Un’immagine della Fondazione Fornino-Valmori

Tre giorni di festa, dall’incontro con uno dei più noti giornalisti italiani, al taglio del nastro con l’autorità, fino all’atteso “Open Day”: sono quelli organizzati per l’inaugurazione a Fratta Terme, sulle colline tra Forlimpopoli e Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, della Fondazione Fornino-Valmori, che sta per caratterizzarsi certamente come una delle principali realtà italiane in àmbito di autismo e di disagio psichico, sia per la molteplicità dei servizi che per la sua estensione.
Gestita dalla Cooperativa Sociale Insieme per crescere di Forlimpopoli, la Fondazione è nata per volontà di due famiglie della zona – i Fornino e i Valmori, appunto – unite dall’amicizia e dal bisogno di dare un futuro ai propri figli, aiutando però i figli di tutti.
6.000 metri quadrati di spazi coperti, 22 ettari di terreno e un nuovo modello di assistenza per le persone con disabilità, basato sulla qualità della relazione umana, sul potenziamento delle autonomie, anche attraverso il lavoro, e sul coinvolgimento di famiglie, imprese e comunità intera.

L’origine del progetto
Edo Valmori
è il papà di Nicolò, 21 anni, affetto da autismo, Vincenzo Fornino lo è di Antonio, quarantaduenne che soffre di disagio psichico. La loro amicizia è nata già nel lontano 1979. «A Nicolò è stato diagnosticato l’autismo quando aveva 3 anni – spiega Valmori – e fino alle scuole medie abbiamo potuto contare su ottimi insegnanti di sostegno, che ci hanno dato un grande aiuto. In più, eravamo giovani e potevamo dedicare maggior tempo e, soprattutto, maggiori forze a Nicolò. I problemi sono aumentati quando siamo diventati anziani, lui ha raggiunto la maggiore età ed è rimasto totalmente a nostro carico».
Ciò che però preoccupava maggiormente le famiglie Fornino e Valmori era il “dopo di noi”. Chi si occuperà di Nicolò e di Antonio quando i genitori non ci saranno più? «Abbiamo visitato strutture in giro per l’Italia – continua Valmori -, che però non ci hanno soddisfatto». Da qui l’idea di creare qualcosa di nuovo. E così, sei anni fa, Fornino e Valmori sono passati all’azione, concedendo i terreni e spendendo gran parte dei loro risparmi per realizzare la Fondazione che oggi porta il loro nome e che, a pieno regime, impiegherà una cinquantina di persone, da psicoterapeuti a chef, da operatori socio-sanitari alle stesse persone con disabilità.
«Questo progetto – sottolinea Fornino – nasce da un atto d’amore, quello che ogni padre e madre ha per i propri figli. Noi, come tutti i genitori, ci siamo posti una domanda: “Quando non ci saremo, che ne sarà dei nostri figli?”. È a questo punto che è scattata la necessità di fare qualcosa: con la famiglia Valmori, con cui siamo amici da trentaquattro anni, abbiamo pensato che i beni terreni di questo mondo andassero usati per i nostri cari e per chi non ha avuto la fortuna di avere una vita uguale agli altri».
«Vogliamo – conclude Fornino -, e sottolineo questa parola, che nessuna delle persone che faranno parte della Fondazione, dagli amministratori, ai collaboratori al personale, si dimentichi mai che al centro di questo progetto ci sono l’amore e il rispetto verso il prossimo. Come fondatori, il nostro volere è che non ci siano gerarchie che imbrigliano il fare, ma persone che fanno: questo dev’essere il loro dovere e la loro missione».

Pietro Berni e Famiglia Fornino
Pietro Berti, presidente della Cooperativa Sociale Insieme per Crescere, che gestisce la Fondazione Fornino-Valmori, insieme alla Famiglia Fornino

Dal centro per l’autonomia al farmer market
La Fondazione Fornino-Valmori è innanzitutto un centro diurno e una struttura residenziale e semiresidenziale in cui, per qualche ora al giorno o per periodi più lunghi, le persone con disturbi dello spettro autistico o con disagi psichici possono frequentare laboratori e servizi, per acquisire abilità e competenze utili nella vita di tutti i giorni o per potenziare le loro capacità relazionali, anche attraverso il lavoro o l’equitazione ricreativa.
Per chi viene da fuori Provincia o da un’altra Regione, c’è la Casa di Nicolò, una struttura per i cosiddetti “soggiorni di sollievo e di autonomia”, in grado di ospitare fino a sei persone insieme ai familiari, a cui presto se ne affiancherà un’altra da dodici posti.
«Crediamo – dichiara Pietro Berti, presidente della Cooperativa Sociale Insieme per crescere – che dare un futuro a persone non completamente autonome sia un obiettivo perseguibile, perché siamo convinti che, se sostenute e inserite in un contesto educativo e lavorativo adeguato, possano sviluppare una propria identità personale e, di conseguenza, vivere con maggiore serenità e benessere, Per ogni ospite sarà progettato un percorso individualizzato, che tenga conto tanto delle sue fragilità quanto delle sue potenzialità».
Oltre poi ai servizi e alle strutture per le famiglie che desiderino rendere più autonomi i propri figli con disabilità, la Fondazione punta tutto sull’integrazione con il territorio. Sono infatti presenti – e aperti a tutti – un ristorante biologico “a chilometro zero”, un impianto sportivo (con campo da calcetto, palestra e un altro campo polifunzionale da basket, pallavolo e tennis) e tre maneggi con scuola di equitazione e ventuno box per cavalli a pensione. Un farmer market venderà inoltre i prodotti biologici dell’orto e della serra di 800 metri quadrati.
E ancora, a disposizione per convegni, corsi di formazione, incontri aziendali e presentazioni, vi sono due sale da centoquarantanove posti a sedere, mentre una lavanderia industriale ed ecologica servirà asili e scuole materne del circondario per il noleggio e il lavaggio dei pannolini multiuso.
La Fondazione, infine, accoglie anche uno spazio infanzia, in cui è possibile portare i propri figli per il dopo-scuola o per le feste. Grande attenzione, quindi, vi è per gli interventi educativi utili a ridurre possibili comportamenti problematici, a partire dall’ABA (Applied Behaviour Analysis), una delle principali tecniche rivolte ai bambini con autismo, ritardo mentale o disturbi del linguaggio e dello sviluppo.
Tutte le attività – che dovranno puntare all’autosufficienza economica -, saranno condotte da professionisti e offriranno impiego anche alle persone con disabilità, secondo i loro desideri e competenze.

Gli eventi inaugurali
E torniamo all’imminente tre giorni inaugurale, che partirà venerdì 27 settembre (ore 18), con la presentazione del libro Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico (Mondadori, 2013) [se ne legga già anche nel nostro giornale, N.d.R.], scritto dal noto giornalista Gianluca Nicoletti, che vi racconta il suo rapporto con il figlio autistico.
Sabato 28, quindi, il classico taglio del nastro con le autorità (ore 9.30). Infatti, insieme ai citati Vincenzo Fornino (presidente della Fondazione), Edo Valmori (vicepresidente) e Pietro Berti, ci saranno anche il sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli e quello di Bertinoro Nevio Zaccarelli.
Domenica 29, infine, ci si aprirà a tutta la cittadinanza, con una tavola rotonda in mattinata (ore 9.30), durante la quale il Comitato Scientifico della Fondazione (composto da Pietro Berti e dai docenti dell’Università di Bologna Paola Bonifacci, Elvira Cicognani, Roberto Farnè, Alain Goussot e Bruna Zani) illustrerà l’approccio e le metodologie di intervento per il trattamento dei disturbi comportamentali.
Seguiranno le visite alle varie strutture e per tutta la giornata saranno a disposizione delle famiglie alcuni educatori di supporto e un servizio di baby park. (Ufficio Stampa AGENDA)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fondazioneforninovalmori.it, ufficiostampa@agendeanet.it.

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