Per un Servizio Civile di dimensione europea

Si è parlato soprattutto di riforma del Servizio Civile Nazionale e di stabilizzazione del contingente annuo ad esso destinato (con i conseguenti finanziamenti), durante l’incontro di presentazione del IX Rapporto Annuale dell’ASC (Arci Servizio Civile). L’obiettivo è arrivare a un Servizio Civile che tenga conto di una dimensione pienamente europea, con un approccio innovativo sul tema delle funzioni dei giovani nella realizzazione dei vari progetti
Licio Palazzini
Licio Palazzini, presidente dell’ASC (ARCI Servizio Civile)

Riforma del Servizio Civile Nazionale, stabilizzazione del contingente annuo ad esso destinato – con i conseguenti finanziamenti –, certificazione delle competenze acquisite: questi i temi attorno ai quali ha ruotato l’incontro di Roma centrato sulla presentazione del IX Rapporto Annuale dell’ASC (Arci Servizio Civile), vale a dire la principale organizzazione di scopo italiana dedicata esclusivamente al Servizio Civile, cui aderiscono – relativamente a questo settore – le Associazioni Nazionali Arci, Arciragazzi, Auser, Legambiente e UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), oltre a decine di altre organizzazioni locali.
In particolare, nel corso del dibattito si è affrontato il tema di quanto il Servizio Civile possa essere funzionale alla strategia di inserimento dei giovani nelle responsabilità dell’età adulta, in primis il lavoro e il tema della certificazione delle competenze acquisite, ciò che venne indicato anche nella cosiddetta “Legge Fornero” di riforma del lavoro, ma che è ancora ben al di là dall’essere attuato.

Licio Palazzini, presidente nazionale dell’ASC, ha espresso l’impegno della propria organizzazione a facilitare le relazioni e il dialogo fra i vari soggetti istituzionali e politici che hanno iniziato a confrontarsi durante l’incontro di Roma e ha sottolineato la necessità che le organizzazioni e le rappresentanze dei giovani siano coinvolte nella definizione delle iniziative per il semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea e di certificazione delle competenze.
In tal senso, particolarmente apprezzato è stato l’intervento di Andrea Ranieri, consigliere dell’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), che ha dichiarato disponibile il proprio Istituto ad essere il soggetto deputato a svolgere il monitoraggio e la valutazione di tali competenze, con una modalità omogenea e previo accordo con la Presidenza del Consiglio e con le varie organizzazioni.
Palazzini si è anche dichiarato d’accordo con Giovanni Bastianini, presidente della Consulta Nazionale del Servizio Civile, che ha chiesto di compiere un salto di qualità e di ambizione nel dibattito per la riforma del Servizio Civile, che tenga conto di una dimensione pienamente europea e di un innovativo approccio sul delicato tema delle funzioni dei giovani nella realizzazione dei progetti di Servizio Civile.

Oltre ai citati Palazzini, Ranieri e Bastianini, erano presenti all’incontro anche Paola Paduano, capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio, Primo Di Blasio, presidente della CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile), Enrico Borrelli, presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile, Cecilia Carmassi della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, Roberta Natale dei Giovani in Servizio Civile del Lazio, Daniele Taurino del Movimento NonViolento e Alessio Colacchi dell’AISEC (Associazione Italiana Servizio Civile). (P.S.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Paola Scarsi (paolascarsi@libero.it).

Share the Post: