Legge di Stabilità: la preoccupazione del Terzo Settore

«Il Governo - sottolinea Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore - si era assunto con noi l’impegno formale di realizzare una riunione con i Ministri competenti circa la Legge di Stabilità per il 2014. Rimaniamo in fiduciosa attesa di qualche segnale in questa direzione». Nel frattempo, però, il varo della Legge per la Stabilità è ormai imminente, e resta alta la preoccupazione per la sorte di numerosi temi prioritari
Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni
Il presidente del Consiglio Enrico Letta con il ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni

Alla vigilia, ormai, del varo della Legge di Stabilità per il 2014, quella cioè che fino a qualche anno fa era la Manovra Finanziaria, il Forum Nazionale del Terzo Settore esprime preoccupazione per la sorte di alcune tematiche ritenute del tutto prioritarie, rispetto alle quali il Forum stesso si sta spendendo da mesi con grande impegno.

«Pensiamo – dichiara in una nota Pietro Barbieri, portavoce del Forum – al tema dell’aumento dell’IVA dal 4% al 10% per le prestazioni di servizi socio assistenziali ed educativi rese dalle Cooperative Sociali e pensiamo segnatamente al rifinanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e a quello per le Non Autosufficienze, che negli ultimi anni sono stati quasi del tutto azzerati».
«Pensiamo ancora – prosegue Barbieri – agli impegni che l’Italia ha assunto in tema di cooperazione per la lotta alla povertà e per lo sviluppo sostenibile, agli impegni e alle promesse di incrementare le risorse per il Servizio Civile e per la Cooperazione Internazionale. E pensiamo al tema del 5 per mille e alla sua stabilizzazione, che invochiamo ormai da anni, allo stanziamento di adeguati fondi che diano nuovo respiro rispetto ai tagli perpetrati negli anni passati, all’adozione di un adeguato piano nazionale di contrasto alla povertà, al tema dell’occupazione – in particolare quella giovanile – e alla revisione dell’IMU per il non profit. Pensiamo soprattutto, più in generale, a quanto l’Italia negli ultimi anni sia rimasta indietro e agli ultimi posti rispetto ai Paesi europei e alle politiche sociali e di sviluppo che questi hanno adottato e incrementato. E pensiamo al milione di posti di lavoro che potrebbero essere persi, alle molteplici opportunità per i giovani che andrebbero a sfumare, alla credibilità politica del nostro Paese, ai servizi dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a tutti quei cittadini discriminati che non potrebbero più essere garantiti e alle migliaia di associazioni che sarebbero costrette a chiudere».

«Il Governo – conclude Barbieri – si era assunto con noi l’impegno formale di realizzare una riunione con i Ministri competenti circa la Legge di Stabilità. Rimaniamo in fiduciosa attesa di qualche segnale in questa direzione». (A.M.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it.

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