Passi avanti verso i PEBA a Roma e Milano

Ovvero verso l’adozione di quei Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche di cui già dal 1987 tutti i Comuni e le Province italiane avrebbero dovuto dotarsi, ciò che invece è accaduto solo per una minima parte degli Enti Locali. L'Associazione Coscioni, dunque, da sempre in prima linea in questa battaglia, commenta con soddisfazione due recenti passaggi normativi nelle due principali città italiane

Uomo in carrozzina davanti a molti scaliniSoddisfazione viene espressa dagli esponenti dell’Associazione Luca Coscioni, per due recenti passaggi normativi riguardanti Roma e Milano, che possono finalmente far sperare nell’adozione di un PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), nelle due principali città italiane.
L’Associazione Coscioni, del resto, è da tempo in prima linea nel combattere questa “battaglia antica”, come l’abbiamo definita anche recentemente su queste pagine. Ne abbiamo infatti già scritto più volte: è ormai dal lontanissimo 1986 che una Legge italiana – esattamente la Legge 41/86 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, articolo 32, commi 21 e 22) – ha per la prima volta parlato dei PEBA, i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, che avrebbero dovuto essere adottati entro il 28 febbraio 1987, dai Comuni e dalle Province, pena un “commissariamento ad hoc” da parte delle Regioni.
Qualche anno dopo, ad ampliare la materia di competenza era stata la Legge Quadro 104/92 (articolo 24, comma 9), che aveva stabilito come «i piani di cui all’articolo 32, comma 21, della legge n. 41 del 1986» dovessero essere «modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili, all’installazione di semafori acustici per non vedenti, alla rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione delle persone handicappate». E invece, com’è ormai ben noto, ad oggi – anno 2013 – sono solo una stretta minoranza gli Enti Locali del nostro Paesi che hanno adottato tale strumento, nonostante l’obbligo di farlo.

A Roma, dunque, è stata approvata nei giorni scorsi all’unanimità una mozione del consigliere comunale Riccardo Magi, che impegna il Sindaco e la Giunta Capitolina ad adottare con la massima urgenza il PEBA. «Ci auguriamo – commentano dall’Associazione Coscioni – che i tempi per l’attuazione siano celeri perché una qualsiasi città, ma in primis la Capitale, dev’essere accessibile in qualsiasi luogo ed edificio senza alcuna discriminazione».
Viene poi anche ricordato, come avevamo segnalato a suo tempo, che nel marzo del 2012 Roma Capitale era stata condannata per comportamento discriminatorio nei confronti di Gustavo Fraticelli, co-presidente dell’Associazione Coscioni. «E tuttavia – dichiarano i rappresentanti di quest’ultima – pur essendo state messe a norma parte delle fermate degli autobus, continua, complessivamente, l’inadempienza in tema di eliminazione delle barriere e il Comune non ha ancora risarcito a Fraticelli il danno, come stabilito dal Giudice».

Per quanto poi riguarda Milano, a seguito di un incontro tra una delegazione dell’Associazione Coscioni e Maria Carmela Rozza, assessore comunale ai Lavori Pubblici, la Giunta Pisapia ha accolto un emendamento al Bilancio Comunale di Previsione 2013 – proposto dal Gruppo Radicale Federalista Europeo -, per realizzare il PEBA, mai attuato nemmeno nel capoluogo lombardo.
Anche qui l’auspicio è che «i tempi per la messa a norma della città siano brevi: il diritto alla mobilità delle persone con disabilità – concludono infatti dall’Associazione Coscioni – non è secondario a nessun altro diritto». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@associazionelucacoscioni.it.

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