Quel trenino della Val Venosta ovvero Lezione di accessibilità ferroviaria

di Giorgio Genta*
Riattivata nel 2005 a cura della Provincia Autonoma di Bolzano, la linea ferroviaria Merano-Malles è un vero gioiello di fruibilità anche per chi si muove sulle ruote, ciclisti o persone in carrozzina che siano. E forse all'amministratore delegato delle ferrovie italiane non farebbe male un soggiorno in quella zona, per verificare l'abisso di accessibilità che separa la maggior parte dei treni italiani da quelli delle "valli delle mele"!

Un'immagine della linea ferroviaria Merano-Malles in Val VenostaMa chi ha detto/scritto tante volte che i treni in Italia non sono (quasi mai) accessibili e fruibili? Basta andare… in montagna (!) e si possono scoprire cose meravigliose. Ad esempio la linea ferroviaria Merano-Malles (“il trenino della Val Venosta”) è un gioiello, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello della fruibilità, anche per chi si muove su ruote, vale a dire bikers e persone con disabilità.
L’imperial-regio ingegner Konstantin Ritter von Chabert la progettò e ne diresse i lavori all’inizio del Novecento. Abbandonata poi nel 1991, perché giudicata “ramo secco” dalle Ferrovie dello Stato, è stata riattivata nel 2005 dalla Provincia Autonoma di Bolzano, con nuovissime vetture e con un intelligente restauro, ove possibile, delle bellissime stazioncine in legno.

I paesaggi sono incomparabili: sterminati frutteti, boschi, assolati pendii e un numero incredibile di castelli che fanno da cornice a circa un’ora di viaggio. Le persone in carrozzina trovano posto in appositi spazi da condividere con gli arrampicatori-ciclisti: notevole è infatti la quantità di biciclette che il trenino può caricare e la fitta rete di piste ciclabili è in parte percorribile (quelle quasi pianeggianti) in carrozzina. I vagoni, poi, sono dotati di enormi finestroni panoramici e la loro accessibilità è garantita dall’essere al livello del marciapiede delle stazioni (quella di Merano, tra l’altro, ha un ascensore per carrozzine per ogni binario!).

Di fronte a tanto rispetto per l’ambiente e per le persone con disabilità si potrebbe pensare di offrire all’ingegner Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie Italiane, un soggiorno-premio (!!!) di una settimana in Trentino Alto Adige, per meditare sull’abisso che separa l’accessibilità e la fruibilità dei treni italiani da quelli delle “valli delle mele”. Un unico dubbio: più che una “settimana bianca” temiano che per lui potrebbe essere una settimana nera!

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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