«Da mesi il Governo promette che provvederà alla copertura dei 2 miliardi di euro per non far scattare nel 2014 i nuovi ticket, ma di queste risorse non vi è ancora nessuna traccia all’interno della Legge di Stabilità per il 2014 attualmente in discussione».
Lo dichiara Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, che aggiunge: «Il Governo ripristini subito i 2 miliardi già sottratti al Servizio Sanitario Nazionale dalla precedente Manovra Finanziaria, portando il Fondo Sanitario Nazionale a 109,9 miliardi. Non accetteremo, viste anche le novità per la sanità in tema di spending review, che la copertura venga trovata mettendo mano ai 107,9 miliardi sinora disponibili, con conseguenze catastrofiche per i cittadini, rispetto all’erogazione dei già critici Livelli Essenziali di Assistenza».
«Concordiamo in pieno con i contenuti di alcuni emendamenti alla stessa Legge di Stabilità, che incrementano il Fondo per la Non Autosufficienza per il 2014 – prosegue Aceti – portandolo a 400 milioni di euro. Tale misura, infatti, rappresenterebbe un bilanciamento alle numerose azioni di smantellamento delle misure di sostegno alle persone con disabilita e ai loro familiari previste dalla Legge Quadro 104/92, come ad esempio i permessi lavorativi per l’assistenza. Ma è anche il momento di dare certezza dei fondi a disposizione, per garantire la corresponsione degli indennizzi per le persone danneggiate da sangue infetto, oltreché le risorse necessaria a erogare la rivalutazione dell’indennità integrativa speciale, come già previsto da una recente Sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo».
«Sul piatto – conclude il coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva – restano poi ancora la copertura per i nuovi LEA [livelli Essenziali di Asistenza, N.d.R.] e l’aggiornamento del Nomenclatore Tariffario delle Protesi e degli Ausili, necessario per stare al passo con i tempi. Insomma, dopo tutte le richieste fatte ai cittadini, è il momento di dare un segnale chiaro di quanto Governo e Parlamento vogliano salvaguardare i diritti in ambito socio-sanitario. Perché non si può arretrare neanche di un ulteriore passo rispetto alle tutele!». (S.B.)
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