Può lasciare quanto meno sconcertati che l’Assessore agli Affari Sociali della Regione Veneto Remo Sernagiotto – di cui abbiamo avuto modo di segnalare nei giorni scorsi un progetto a dir poco discutibile, dal tortuoso titolo di Aiutati per aiutare te stesso ed essere utile agli altri – rilasci interviste ai giornali, rendendo noto di «tenere infilato nella cintola un revolver 38 Special a canna corta, celato a malapena da una giacca svolazzante», ma non ci resta che prenderne atto.
E tuttavia, sono ben altre le critiche rivolte a questo Amministratore Pubblico e a tutta la Giunta Regionale del Veneto, da parte delle Associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie.
Ben le sintetizza Flavio Savoldi della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), partendo proprio dai contenuti di quell’intervista rilasciata dall’“Assessore con la pistola”.
«Lo abbiamo chiesto in tempi non sospetti – dichiara infatti Savoldi – quando la 38 Special dell’assessore Sernagiotto non aveva ancora fatto capolino da sotto la giacca e lo ribadiamo ora con maggior convinzione. Sernagiotto, infatti, non è solo “l’assessore con la pistola infilata nei pantaloni”, è anche l’Assessore che propone nuovi oneri finanziari a carico delle famiglie, che sforna a getto continuo proposte irragionevoli al solo scopo di mascherare il vuoto della politica sociale».
«Che questo Amministratore – prosegue l’esponente della FISH Veneto – non sia adeguato al ruolo che ricopre, e che sia di fatto un Assessore contro i Servizi Sociali, lo diciamo da tempo, ed è per questo che costantemente ne chiediamo le dimissioni, a partire esattamente dal 5 ottobre 2012, giorno in cui il centro storico di Treviso venne occupato da un’imponente manifestazione, promossa dalla nostra Federazione. Lo abbiamo ora ribadito con una petizione che sta girando in tutto il Veneto e che sta raccogliendo un vasto consenso [se ne legga anche nel nostro giornale, N.d.R.]. Si tratta di una petizione che chiede al Presidente della Regione e alla Giunta una svolta nella politica sociale e socio sanitaria, denunciando il rischio di un ritorno a un passato lontano, dal momento che nel Veneto è in atto una riduzione generalizzata dei servizi destinati alla disabilità, che si stanno negando i servizi essenziali, che si riducono le prestazioni domiciliari, i giorni di frequenza ai centri diurni e gli interventi di sostegno alle persone che vivono nelle comunità residenziali. Allo stesso tempo si sponsorizzano progetti insensati».
Ebbene, secondo la FISH del Veneto, come sottolinea Savoldi, «la responsabilità di questa politica antisociale è della Giunta, di tutta la Giunta Regionale e l’assessore Sernagiotto ne è un convinto artefice e interprete».
Riprendendo in conclusione temi già lanciati nella citata petizione – cui tutti possono aderire – il rappresentante della Federazione sottolinea una volta ancora che «i servizi sociali e socio sanitari sono un termometro di civiltà. Se manca il rispetto nei confronti delle persone in difficoltà, se i diritti possono tranquillamente essere ignorati, significa che il grado di civiltà è basso e che il futuro è compromesso. Serve dunque un moto d’indignazione e di corale disapprovazione dell’operato della Giunta Regionale, serve un nuovo protagonismo e una nuova consapevolezza per una grande battaglia di civiltà e per imporre il rispetto dei diritti umani».
E la conclusione, rivolta direttamente all’assessore Sernagiotto, torna a “giocare” sui contenuti di quella singolare “intervista della pistola”, da cui eravamo partiti: «Se ne vada, Assessore, senza l’onore delle armi!». (Stefano Borgato)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fishveneto@libero.it.