«Da piccole cose si possono ottenere grandi cose»: la canta, nella maniera che ha emozionato tanti ragazze e ragazze, permettendogli anche di vincere la nota trasmissione Amici, il rapper Moreno.
Potrebbe anche essere l’inno di Assente ingiustificato, la straordinaria campagna promossa all’inizio di quest’anno dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – Associazione impegnata in questi giorni anche con il Telethon, la maratona di raccolta fondi per la ricerca scientifica che nel 1990 nacque proprio nell’àmbito della UILDM – che ha fatto una scelta controcorrente per una grande organizzazione: non il megaintervento, ma alcuni piccoli e significativi. Quelli, però, che cambiano la vita delle persone. Perché a volte basta un banco accessibile, dei gradini evitati grazie a un montascale, un computer portatile. Anche un calcio balilla. Sì, un calcio balilla.
Assente ingiustificato è stata avviata nella primavera scorsa in occasione della Nona Giornata Nazionale UILDM e promossa su scala nazionale insieme a Cittadinanzattiva. Dopo la prima fase dedicata alla raccolta fondi, l’iniziativa ha previsto il monitoraggio dell’accessibilità in 165 istituti italiani, i cui dati sono confluiti nell’XI Rapporto Nazionale su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola (ne ha scritto su queste stesse pagine anche Simone Fanti), che grazie anche alla collaborazione con la UILDM, contiene un focus sul tema dell’accessibilità delle strutture scolastiche per i 207.244 studenti con disabilità.
La fase successiva di Assente ingiustificato è stata dedicata agli interventi di abbattimento delle barriere nelle scuole, con strumenti semplici, ma importantissimi. Da piccole cose: alla Materna di Bagnacavallo di Ravenna, ad esempio, sono stati donati dei sussidi didattici specifici per permettere anche a bambini con disabilità di giocare e interagire con gli altri compagni. All’Istituto Da Verrazano di Roma un PC portatile, che faciliterà non solo la partecipazione alle attività del Laboratorio di Informatica di Simone – un ragazzino divenuto il simbolo stesso della Giornata Nazionale UILDM 2013 -, ma anche lo svolgimento di molte altre attività didattiche. E ancora, alla Elementare Deledda di Torino, dove ci sono trentaquattro alunni con disabilità, dei quali cinque in carrozzina, un calcio balilla creato per poter essere utilizzato anche da chi ha disabilità, quindi per tutti. Infine, all’Istituto Manara di Milano, un banco adattato alle esigenze di un bambino con disabilità motoria che verrà utilizzato in mensa, permettendo allo stesso di pranzare con i propri compagni. E si andrà avanti così sino alla prossima Giornata Nazionale UILDM, dal 7 al 20 aprile del 2014. Prossimi interventi previsti a Ischia (un montascale) e a Corciano, in Umbria (sussidi didattici).
«La UILDM – sottolinea Luigi Querini, presidente dell’Associazione – non intende sostituirsi allo Stato. Al contrario, desideriamo mettere in pratica l’articolo 118 della Costituzione e favorire azioni concrete di sussidiarietà, stanziando i fondi raccolti in attività condivise con le Istituzioni preposte e fornendo a queste ultime esempi di buone pratiche».
«Gli interventi – aggiunge Cira Solimene, direttore operativo della UILDM – sono partiti dalla valutazione di bisogni legati a situazioni reali. Le donazioni non sono state fatte ai singoli, ma alle scuole. Potranno rimanere ed essere utili per tutti. La disabilità è una condizione che potenzialmente può interessare ognuno di noi. Solo un esempio: in una scuola dove abbiamo contribuito ad abbattere una barriera, magari un bimbo si romperà una gamba e dovrà usare temporaneamente la carrozzina: il nostro intervento sarà stato utile anche per lui».
Un’iniziativa straordinaria, quindi, proprio per la sua semplicità. Pensiamo a Torino: un calcio balilla. La scuola ha creato uno spazio dedicato alle attività sportivo-motorie e sappiamo quante volte gli alunni con disabilità vengano esentati dall’educazione fisica. Ecco dunque che un calcio balilla non solo permette di divertirsi, ma è vera attività sportiva, specie per una persona con disabilità (chiedere, per capire, a Francesco Bonanno, campione del mondo in carrozzina di questa disciplina [se ne legga anche un’intervista nel nostro giornale).
Chissà, magari quel giovane rapper famoso e quella bellissima organizzazione che si occupa di disabilità un giorno si incontreranno, cantando quella canzone: «Da piccole cose si possono ottenere grandi cose…».