Com’è ormai ben noto a chi segue il nostro giornale, da anni, a Pordenone, la Fondazione Bambini e Autismo – che nonostante il nome si occupa anche di adulti – svolge attività lavorative con queste persone, allo scopo di realizzare l’integrazione sociale e lo sviluppo dell’autonomia individuale. E ogni anno, fra le varie iniziative, torna Mosaicamente, mostra di opere che costituisce di volta in volta un diverso omaggio a un famoso artista del Novecento, tramite le realizzazioni a mosaico elaborate nell’Officina dell’Arte della Fondazione di Pordenone.
Mentre quindi nelle scorse settimane è stata presentata la nuova esposizione, dedicata a Pablo Picasso, nel novembre dello scorso anno era stato allestito l’Omaggio a Fortunato Depero, che dopo le uscite di Pordenone e Udine, è ora arrivato a Trieste, con l’inaugurazione avvenuta il 7 dicembre scorso, presso la Sala Fittke in Piazza Piccola, iniziativa che si protrarrà fino al 6 gennaio e che ha trovato il convinto sostegno dell’Amministrazione Comunale giuliana e la collaborazione dei Club Rotary Trieste, Trieste Nord e di Muggia, oltre al supporto di Friuladria Crédit Agricole.
In tale contesto, la Fondazione Bambini e Autismo ha anche promosso, per giovedì 12 dicembre, una lezione dal titolo Fortunato Depero e la “Ricostruzione futurista dell’Universo”, che verrà tenuta da Massimo De Grassi, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Trieste (Sala Matrimoni, Piazza Unità d’Italia, ore 17.30).
Particolarmente attivo nel periodo futurista, nella sua lunga carriera Fortunato Depero fece anche molte incursioni pittoriche al servizio del mondo della pubblicità: si pensi ad esempio alle sue celebri campagne pubblicitarie per la Campari. Allievo di Giacomo Balla, egli fu l’estensore – assieme al maestro – del manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo – su cui sarà appunto incentrata la lezione del 12 dicembre a Trieste –, dove i due artisti spiegarono programmaticamente la loro idea di universo inteso come spazio «gioioso, coloratissimo e luminosissimo».
Questa proclamazione di intenti venne poi tradotta in varie opere che ancora oggi risultano particolarmente colorate e accattivanti, oltreché assai moderne e attuali, ciò che anche ha spinto lo staff della Fondazione Bambini e Autismo (sanitario e artistico) a tradurre e ripensare a mosaico alcune creazioni dell’artista trentino, attraverso l’attenta laboriosità delle persone adulte con autismo che frequentano l’Officina dell’Arte della Fondazione stessa.
Sono stati realizzati quindi una ventina di mosaici, coloratissimi, che partendo dalle suggestioni delle opere, ricalcano il “vedere” il mondo, la natura, la società e quindi anche l’arte, in un modo che insiste più sul particolare che sull’insieme. Un aspetto, questo, caratteristico anche della percezione visiva delle persone con autismo, che è perciò il marchio distintivo dei mosaici, prodotti con vari materiali, sapientemente assemblati e scelti. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: relazioniesterne@bambinieautismo.org.