Una delegazione della FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi), composta dal presidente Antonio Cotura, insieme ad Alessio Viola, Lucia Brasini e Valeria Cotura, rappresentanti rispettivamente delle Sezioni di Modica (Ragusa), Forlì-Cesena e Roma, è stata ricevuta in audizione nel dicembre scorso dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza RAI, per discutere sul nuovo Contratto di Servizio RAI 2013-2015.
La richiesta fondamentale degli esponenti della FIADDA ha riguardato l’incremento di programmi accessibili con il servizio di sottotitolazione, secondo criteri di progettazione universale per tutti e segnatamente per le persone con disabilità uditiva. In particolare, la componente giovanile della delegazione si è dimostrata stanca della lentezza e dei ritardi previsti in questo schema di Contratto, insistendo sull’innovazione, il miglioramento della qualità e la razionalizzazione della spese finanziarie.
Pensando poi al precedente Contratto – scaduto nel dicembre del 2012 -, che prevedeva una percentuale di programmi sottotitolati pari al 70%, si è preso atto con rammarico che nella bozza di quello nuovo non è stato previsto alcun aumento. La FIADDA ha quindi chiesto con fermezza alla Commissione di aumentare i programmi sottotitolati, passando dal 70 al 100%, come avviene in molti altri Paesi negli enti televisivi pubblici.
Come spesso sottolineato anche su queste pagine, i sottotitoli, infatti, non comportano inclusione solo per le persone con sordità, ma per tutti i cittadini, consentendo di avvantaggiarsene anche agli amanti e ai cultori di opere cinematografiche/televisive/teatrali in lingua originale o agli stranieri desiderosi di migliorare la conoscenza dell’italiano, senza contare il contributo che possono dare nell’abbattere l’inquinamento acustico dei locali pubblici.
Durante l’audizione, si è precisato quindi che oltre ai tre canali generalisti della RAI, ci sono quelli digitali e il palinsesto web, del tutto inaccessibili alle persone sorde, e che perfino le puntate trasmesse in diretta con i sottotitoli non vengono replicate nello stesso modo sul web. Sarebbe quindi necessario inserire un tasto per attivarli, tramite un sistema molto semplice.
E ancora, si è ipotizzato di creare una banca dati o un archivio dei sottotitoli curati da Televideo, da RAI Teche o da un altro settore appositamente dedicato, ma consultabili in generale dal pubblico. Si è specificato infine che anche i minori con sordità, bambini e adolescenti, hanno diritto all’informazione e alla partecipazione al pari dei coetanei, mentre nel Contratto non si prevede per loro alcun accessibilità.
Riassumendo, quindi, e sintetizzando, sono state queste le richieste espresse dalla delegazione della FIADDA:
– aumentare dal 70% al 100% la sottotitolazione nei programmi di ogni tipo, senza mai perdere la qualità del sottotitolo, che ultimamente sembra essere calata;
– investire economicamente ed energicamente nella ricerca per migliorare il servizio, con nuove apparecchiature e/o software e implementando la piattaforma digitale;
– sottotitolare più di due edizioni del TG1, TG2 e TG3, almeno un’edizione giornaliera di contenuto sportivo e accrescere con continuità la sottotitolazione per RAI News e per i TG Regionali;
– creare una banca dati o un archivio di sottotitoli curati da Televideo, RAI Teche o altro settore appositamente dedicato, ma consultabili anche dal vasto pubblico;
– arricchire di sottotitoli canali come RAI Premium e consentire di rivedere le puntate già trasmesse sottotitolate in diretta o preregistrate sugli altri tre canali; lo stesso vale per RAI Movie, RAI Storia, RAI Educational ecc., tutte metodiche, a parere della FIADDA, facilmente adottabili;
– incrementare l’accessibilità per i programmi televisivi rivolti alle bambine e ai bambini con sordità (in caso di RAI YoYo e RAI Gulp), ciò di cui nella bozza del nuovo Contratto si parla ben poco;
– su RAI Replay è presente il tasto Programmi sottotitolati, ma è poco sfruttato, e in esso si possono trovare per lo più puntate dell’anno precedente e in numero limitato. Occorre dunque aggiornare e incrementare il servizio. Se poi una persona con sordità desidera rivedere una puntata (di qualunque tipo) andata in onda con i sottotitoli o in diretta o preregistrata, perché non dovrebbe poterla rivedere sul palinsesto web? Per quanto riguarda infine le fiction, i film e le serie sottotitolate, non ve n’è alcuna traccia sul web e bisognerebbe quindi poter attivare un tasto simile di YouTube (CC), magari curato da Televideo;
– trovare soluzioni almeno per due programmi radiofonici di intrattenimento culturale o di un altro tipo, realizzati attraverso testi scritti sui portali web o sottotitolati in diretta sul web. Nella bozza del nuovo Contratto non vi è invece alcun riferimento per la radio rivolta alle persone con disabilità uditiva.
– riattivare la Sede Permanente di Confronto sulla Programmazione Sociale e i relativi Tavoli. (V.C.)