L’apertura con il musicista non vedente Noè Socha, numerosi seminari e incontri tra febbraio e aprile, la chiusura con un evento fatto di tante iniziative il 27 aprile e l’ormai tradizionale concorso letterario: ha preso felicemente il via a Carpi (Modena) la quinta edizione di “Nati per vincere?”, manifestazione nata per sensibilizzare sulla diversità, e in particolare sulla disabilità, centrata quest’anno sul tema della famiglia
«Capita spesso – secondo Stefania Delendati – che nel parlare dei disabili si perda tanto tempo a scegliere il vocabolo esatto in base al contesto, fino al punto da dimenticare i problemi reali, i diritti negati, le piccole grandi discriminazioni di ogni giorno, magari messe in pratica in buona fede, ma sintomatiche di una normalizzazione solo verbale»
Chissà se Haven Sheperd – che oggi ha undici anni e vive negli Stati Uniti, dopo avere perso a meno di un anno parte delle gambe in Vietnam, per lo scoppio di una bomba – arriverà ad essere una “stella” dello sport paralimpico. «Ma non è così importante – sottolinea Claudio Arrigoni – quello che conta è che lei oggi corra felice»
Un titolo provocatorio, una riflessione sugli scarsi strumenti concreti di cui dispone l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio e un appello al movimento delle persone con disabilità, per pretendere che all’UNAR stesso vengano quanto prima rafforzati i poteri di inibizione e di rimozione delle discriminazioni
Si chiama così il progetto lanciato a fine dicembre presso il Municipio IX Eur di Roma, con il sostegno di alcuni celebri testimonial del mondo dello sport e dello spettacolo, tramite il quale ci si propone di offrire a un gruppo di persone con disabilità l’opportunità e la libertà di scegliere, per il proprio futuro, una vita in semiautonomia e il distacco dal proprio nucleo familiare di origine
