L’impegno e l’insegnamento di Salvatore Balistreri

Con la scomparsa di Salvatore Balistreri, che fu uno dei fondatori della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici) e leader del movimento associativo siciliano, se ne va un pezzo della storia del mondo della para e tetraplegia, un mondo e una storia che hanno determinato significative scelte in materia di difesa e promozione dei diritti delle persone con lesione al midollo spinale, in particolare nel Sud del nostro Paese
Salvatore Balistreri
Salvatore Balistreri

«Con Salvatore Balistreri – sottolineano Vincenzo Falabella, presidente della FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici e Raffaele Goretti, presidente dell’Osservatorio Regionale Umbro sulla Condizione delle Persone con Disabilità –  se ne va un pezzo della storia del mondo della para e tetraplegia, un mondo e una storia che hanno determinato significative scelte in materia di difesa e promozione dei diritti delle persone con lesione al midollo spinale, in particolare nel Sud del nostro Paese».

Scomparso in questi giorni, Balistreri era stato uno dei fondatori della FAIP e leader del movimento associativo siciliano, contribuendo con il proprio impegno, sin dagli Anni Settanta, a promuovere l’attenzione sull’assistenza alle persone con lesione midollare. Consigliere particolare di vari Presidenti della Regione Sicilia, aveva costruito i presupposti per la realizzazione dei servizi dedicati alla cura e alla presa in carico delle persone para e tetraplegiche siciliane, fornendo tra l’altro il proprio determinante sostegno alla nascita della Struttura ad Alta Specializzazione di Villa delle Ginestre di Palermo e successivamente alla realizzazione dell’Unità Spinale presso l’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania.

«L’impegno sociale che Salvatore ha saputo mettere al servizio della collettività – aggiungono Falabella e Goretti – e la sua forte motivazione sono stati riconosciuti con l’assegnazione da parte del Presidente della Repubblica della Medaglia d’Oro al Valore Civile. Con la sua scomparsa perdiamo un grande combattente, che con il suo impegno ha contribuito a far crescere la consapevolezza dei nostri diritti. Il suo insegnamento morale sarà per noi un riferimento importante per continuarne la battaglia, soprattutto nel Sud del nostro Paese, perché, come frequentemente diceva lo stesso Salvatore, “siamo tutti Cittadini Italiani e tutti abbiamo diritto agli stessi servizi di cui nessuno più dev’essere privato”». (S.B.)

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