Come fare a coniugare l’integrazione sociale e la terapia? Secondo gli psicologi Giovanni Caputo, Giovanni Ippolito e Paolo Maietta, basta avere a disposizione una piscina pubblica e operatori preparati e il gioco è fatto. Si tratta infatti di un’attività che può permettere a tanti bambini con autismo di usufruire di ambienti pubblici e stare quindi a contatto con i loro coetanei con cui poter giocare, avvalendosi al contempo di operatori che attraverso un programma individualizzato possono raggiungere con il bambino importanti obiettivi riabilitativi.
Tutto quanto detto viene descritto in un libro uscito nei giorni scorsi – La terapia multisistemica in acqua – curato appunto dai citati Caputo, Ippolito e Maietta, ideatori di tale metodologia.
Di Ippolito ricordiamo anche la favola didattica per l’integrazione nella scuola dei bambini con autismo, intitolata Calimero e l’amico speciale e scritta insieme a Maria Lucia Ippolito e a Michela Gambatesa, che ha ricevuto alcuni premi letterari e della quale anche il nostro sito si è a suo tempo occupato (nel testo disponibile cliccando qui).
Il nuovo libro è il frutto di più di sedici anni di esperienza con bambini con autismo, disturbi generalizzati dello sviluppo e altre patologie della relazione e si propone di far conoscere la metodologia, le basi teoriche, le tecniche pratiche e i risultati ottenuti con la terapia multisistemica in acqua (TMA), sistema che usando l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale e motorio – capace di spingere il soggetto con disturbi della comunicazione e autismo a una relazione significativa – consente di entrare in contatto con bambini che presentano difficoltà sociali e poca motivazione ad apprendere i quali possono modificare i propri schemi comportamentali disfunzionali, in un ambiente ludico, quale quello delle piscine pubbliche.
Il testo racconta dunque di questo particolare approccio che facilita la gestione delle emozioni e l’integrazione sociale, favorendo allo stesso tempo la rieducazione e la modificazione degli schemi cognitivi, comportamentali, comunicativi, emotivi e senso-motori.
Utile guida pratica che intende fornire risposte alle esigenze dei genitori, degli operatori (educatori, terapisti, psicologi) e di quanti interagiscono con bambini e ragazzi con disturbi autistici e della relazione, La terapia multisistemica in acqua offre una nuova prospettiva sia a chi si accosta per la prima volta ad un testo dedicato a questi argomenti, sia a chi, pur avendo familiarità, vuole saperne di più rispetto a questa nuova modalità di intervento. (S.B.)
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Una nuova cultura sull'autismo può passare anche da Calimero Se infatti la recente denuncia di una maestra in periferia di Roma per presunti maltrattamenti a un bambino autistico può essere ritenuta una "vicenda-limite", sono ben note, in generale, le…
- Continua il percorso della terapia multisistemica in acqua Un’intensa attività, fatta di incontri, seminari e corsi, sta sempre più contribuendo a diffondere la terapia multisistemica in acqua (TMA), strategia che usa appunto l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale e…