«Sospensione di quelle Delibere con atto formale comunicato all’ASUR [Azienda Sanitaria Unica Regionale, N.d.R.] fino alla definizione della nuova regolamentazione; riapertura del confronto oltre che sulla 1011 anche sulla 1195, riguardante gli oneri a carico della sanità e del sociale (utenti e Comune). Sono risultati importanti quelli raggiunti dalla nostra Campagna».
Questo, come avevamo riferito in dicembre, era stato il soddisfatto commento dei promotori della campagna marchigiana Trasparenza e diritti, sui risultati della grande manifestazione promossa nei giorni precedenti ad Ancona, insieme al CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela) – organizzazioni cui aderiscono un’ottantina tra Associazioni, Cooperative e anche Enti Locali – per ottenere appunto il ritiro di quelle contestatissime Delibere prodotte nell’estate dello scorso anno dalla Giunta Regionale (1011/13 e 1195/13) e per «battersi in generale contro ogni forma di istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti», perché «la Sanità Regionale non può fare cassa sui più deboli».
«La Delibera 1011/13 – vale la pena ricordare quanto scritto nel documento che aveva accompagnato il lancio della manifestazione – porta a un inaccettabile ritorno al passato, proponendo come modello la creazione di grandi contenitori indifferenziati. Strutture da non meno di venti posti (modulo) accorpate tra loro ed indifferentemente rivolte a persone con demenza, disabili, anziani non autosufficienti, persone con disturbi mentali. La Delibera 1195/13 stabilisce poi che in alcuni servizi per persone con disabilità grave, anziani non autosufficienti e persone con disturbi mentali, le tariffe a carico di utenti e Comuni siano aumentate, rispetto alle indicazioni nazionali, con corrispondente diminuzione delle quote a carico della Sanità Regionale e con il rischio concreto di rendere impossibile l’accesso a servizi essenziali». Tutte questioni, va anche ricordato, che avevano portato nei mesi scorsi a dure prese di posizione ben oltre la stessa Regione Marche, ad esempio da parte della FISH Nazionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) o da ENIL Italia (European Network on Independent Living).
Tutto bene, quindi? Niente affatto, almeno a giudicare dagli eventi di questi giorni, nei quali sembra proporsi una sorta di inaccettabile “gioco delle tre carte”. Il 7 gennaio scorso, infatti, il Direttore dell’Area Vasta n. 5 di Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto ha comunicato ad alcuni utenti di servizi residenziali di volere applicare, a partire da questo mese di gennaio, proprio la Delibera 1195/13, «un fatto – scrivono a tutti i rappresentanti istituzionali Fabio Ragaini, Vittorio Ondedei e Roberto Frullini, a nome della Campagna Trasparenza e diritti e del CAT Marche – da ritenere di gravità senza precedenti, una vera e propria provocazione».
«A più riprese – aggiungono poi – era stata assicurata la non applicazione delle Delibere fino a nuova regolamentazione (lavori del Tavolo Tecnico, come da Delibera di Giunta Regionale 1260/13); inoltre, il 28 novembre, due giorni dopo la nostra manifestazione di Ancona, l’assessore Mezzolani [Almerino Mezzolani, assessore regionale alla Sanità, N.d.R.] aveva assicurato, anche attraverso comunicato stampa, di avere già inviato una nota all’ASUR nella quale si comunicava di non applicare le stesse. Una nota che, a questo punto, dubitiamo esista, anche perché essa doveva essere inviata pure alle nostre organizzazioni, ma non è mai è arrivata. Ancora, ricordiamo che il 3 dicembre il Consiglio Regionale aveva approvato una mozione nella quale impegna la Giunta al ritiro o alla sospensione delle delibere».
«Ritenendo pertanto la situazione del tutto inaccettabile – concludono i rappresentanti delle organizzazioni marchigiane – chiediamo di ricevere in un tempo massimo di sette giorni la nota di revoca della disposizione dell’Area Vasta n. 5 (e anche di altre Aree Vaste, se analogamente assunte), con contestuale comunicazione alle famiglie, e di ricevere la nota con la quale l’assessore Mezzolani ha comunicato la sospensione della applicazione delle Delibere. Al contempo, però, minata ogni fiducia, si comunica da una parte l’impossibilità di poter continuare a partecipare, fino alla revoca di dette disposizioni, ai Tavoli cui alla Delibera di Giunta Regionale 1260/13, dall’altra la ripresa dello stato di mobilitazione delle nostre organizzazioni, che agiranno con ogni mezzo e iniziativa al fine di cambiare tale insostenibile situazione». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: trasparenzaediritti@gmail.com.
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