Ha preso ufficialmente avvio, presso l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, il progetto europeo triennale denominato BLINDPAD, dedicato alla realizzazione di dispositivi per ipovedenti e non vedenti che stimolano il senso del tatto, permettendo di migliorare la fruizione di informazioni grafiche e, di conseguenza, la qualità della vita delle persone che soffrono di gravi disturbi della vista, attraverso una tecnologia unica nel suo genere.
L’iniziativa si sviluppa nell’àmbito del programma della Commissione Europea ICT Work programme 2013 del Settimo Programma Quadro e vede impegnato un consorzio internazionale composto da istituti di ricerca, di riabilitazione e aziende, coordinato dal citato IIT di Genova.
BLINDPAD è l’acronimo di Personal Assistive Device for Blind and visually Impaired people (“Dispositivo assistivo personale per ciechi e ipovedenti”) e si pone l’obiettivo di introdurre nuove superfici touchable nei dispositivi digitali mobili, in grado di trasmettere appunto contenuti grafici semplici attraverso sensazioni tattili. Il nuovo strumento sarà concepito in tutti gli aspetti chiave necessari alla realizzazione di un oggetto pratico e trasferibile nella vita delle persone con disabilità: nuovi materiali, un disegno che risponda alle esigenze degli utenti, efficienza energetica e costi contenuti.
Nell’era del web e dei dispositivi elettronici moderni, infatti, è diventato difficile, per le persone con gravi disturbi visivi, approcciarsi e utilizzare i contenuti grafici veicolati da strumenti che favoriscono il senso della vista. BLINDPAD vuole dunque realizzare un’alternativa, sfuttando il senso del tatto, per trasmettere le informazioni grafiche necessarie a comprendere concetti astratti (quali ad esempio quello della forma geometrica) o ad acquisire informazioni sull’ambiente circostante (ad esempio la presenza e localizzazione di una porta).
La superficie del dispositivo sarà costituita da una griglia di elementi indipendenti che permetteranno di programmare e variare la forma rappresentata, sollecitando la sensibilità tattile e permettendo all’utente di percepire la figura.
«BLINDPAD – dichiara Luca Brayda, ricercatore all’IIT di Genova e coordinatore del progetto – coinvolge competenze scientifiche differenti e istituti che hanno come obiettivo delle loro attività il miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità. Il nostro scopo è quello di sviluppare una nuova classe di dispositivi digitali che stimolino il senso del tatto, progettati per favorire l’inclusione sociale attraverso un uso mirato ed efficace delle sensorialità residue. Possiamo sfruttare tutti gli aspetti positivi che l’interazione tra uomo e macchina porta per lo sviluppo della conoscenza, e applicarlo al potenziamento delle tecnologie applicate all’istruzione».
BLINDPAD, dunque, potrà essere collegato a dispositivi mobili già presenti sul mercato ed è destinato a diventare un ausilio utile a migliorare la conoscenza e anche l’indipendenza delle persone affette da disabilità visive, aumentando potenzialmente anche le loro possibilità di impiego e di inserimento sociale.
All’IIT il progetto sarà seguito dagli scienziati della sede centrale a Genova – nello specifico dei Dipartimenti di Robotics, Brain and Cognitive Sciences e di Nanofisica – nonché del Centro per le Nanotecnologie Biomolecolari a Lecce.
Gli scienziati si occuperanno sia dell’interazione tra l’utente finale e il dispositivo BLINDPAD, sia della realizzazione di parte della matrice di stimolatori tattili.
Da ultimo, ma non certo ultimo, va ricordato che il partner italiano del consorzio è l’Istituto per la Riabilitazione delle Disabilità Visive David Chiossone di Genova, che avrà un ruolo centrale nell’interazione tra ricercatori e persone con disabilità. Grazie a questa partnership, infatti, il prototipo BLINDPAD sarà concepito e verificato nella sua efficacia direttamente con i potenziali utenti.
Altri partner sono poi l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) in Svizzera, GeoMobile GmbH in Germania, Fundacja Instytut Rozwoju Regionalnego (FIRR) in Polonia e ATEKNEA Invention and Research Centre Ltd. in Ungheria. (F.G. e P.I.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Istituto David Chiossone di Genova, gardella@studiocomunicazionegardella.it.
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