Detrazioni fiscali: il rischio sembra scongiurato

Ovvero il rischio di conseguenze economiche assai pesanti, per le persone con disabilità e le loro famiglie, derivanti dall’applicazione di tagli lineari sulle detrazioni fiscali che, in caso di provvedimenti specifici, la Legge di Stabilità aveva previsto avvenisse a partire dal 31 gennaio. Una nota del Ministro dell’Economia, infatti, annuncia che «il taglio delle detrazioni non ci sarà»
Fabrizio Saccomanni
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni

Sembra decisamente scongiurato il rischio che un taglio lineare delle detrazioni fiscali, entro il 31 gennaio, colpisca pesantemente tante persone con disabilità e le loro famiglie, questione su cui nei giorni scorsi la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva lanciato un forte segnale d’allarme.
Infatti, secondo quanto comunicato in una nota del Ministro dell’Economia, «il taglio delle detrazioni non ci sarà e per trovare le risorse che verranno a mancare si procederà con tagli alla spesa per circa 500 milioni».
«Il Governo – si legge in particolare nella stessa nota – ritiene che la sede più opportuna per esercitare l’intervento di razionalizzazione delle detrazioni, così come previsto dal comma 575 della Legge di Stabilità 2014 [Legge 147/13, articolo 1, comma 575, N.d.R.], sia la delega fiscale attualmente in approvazione in Parlamento. A tal fine, anche con l’obiettivo di evitare qualsiasi ulteriore aggravio fiscale, il Governo provvederà, con apposito provvedimento, ad abrogare il comma 576 della legge di Stabilità 2014 e di conseguenza non vi sarà alcuna riduzione delle detrazioni attualmente in vigore. La copertura sarà assicurata incrementando gli obiettivi di risparmio previsti dalla revisione della spesa aggiungendovi, pertanto, le cifre stabilite nel comma 575 della stessa legge».

«Nella Legge di Stabilità per il 2014 – aveva scritto nei giorni scorsi la FISH – vi è una riduzione delle detrazioni previste dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR 917/86), vale a dire un’ampia gamma di oneri che il contribuente può detrarre al 19% della spesa sostenuta, in sede di denuncia annuale dei redditi: i mutui per l’acquisto dell’abitazione, le spese sanitarie, quelle per l’acquisto di ausili o veicoli adattati al trasporto di persone con disabilità, quelle di interpretariato per sordi o per l’acquisto di cani guida per ciechi, le spese veterinarie, le spese funebri, le erogazioni liberali (ad esempio le donazioni) e altro ancora. Quelle detrazioni, stando appunto alla Legge di Stabilità, devono essere “razionalizzate”, fino ad assicurare maggiori entrate pari a 488,4 milioni di euro per l’anno 2014, 772,8 milioni per il 2015 e 564,7 milioni a decorrere dall’anno 2016. “Razionalizzare”, però, significa diminuirne la percentuale detraibile, oppure applicare la detrazione ponendo limiti di reddito, oppure sopprimere alcune spese detraibili, oppure ancora un mix di tutti questi interventi. La Legge di Stabilità, per altro, indica espressamente che questo intervento di razionalizzazione deve essere effettuato “tenendo conto dell’esigenza di tutelare i soggetti invalidi, disabili o non autosufficienti”. E tuttavia questo intervento normativo, molto impegnativo sotto il profilo tecnico, deve essere definito entro il 31 gennaio 2014, cosicché se il termine non verrà rispettato, scatterà la cosiddetta ”clausola di salvaguardia”, riducendo in modo lineare la detrazione attualmente fissata al 19% della spesa sostenuta, “al 18% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013” – e quindi già sui redditi del 2013, ovvero sulla prossima denuncia dei redditi – e al 17% a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014».
Ebbene, l’annunciata abrogazione dell’articolo 1, comma 576 della Legge di Stabilità, quello appunto riferito alla “clausola di salvaguardia”, sembra quindi fare cadere il rischio paventato dalla FISH, in un quadro, comunque, che continueremo senz’altro a seguire attentamente. (S.B.)

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