Il Giorno della Memoria e le persone con disabilità

I diritti umani delle persone con disabilità di ieri e di oggi saranno in piena luce il 27 gennaio, Giorno della Memoria, a Palazzo Reale di Napoli, con una conferenza internazionale e una grande mostra/evento multimediale, nell’àmbito del progetto internazionale “HABM: The Holocaust of All. Battle of Memory” (“L’Olocausto di tutti. La battaglia della memoria”), iniziativa che ha per capofila DPI Italia (Disabled Peoples’ International)
Logo delle iniziativa del 27 gennaio 2014 a Napoli
Il logo scelto per gli eventi di Napoli del 27 gennaio prossimo

Il Giorno della Memoria del 27 gennaio – ricorrenza internazionale che ogni anno commemora le vittime del nazismo e dell’Olocausto, onorando tutti coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati – coinciderà quest’anno con un’importante tappa italiana anche per il progetto internazionale HABM: The Holocaust of All. Battle of Memory (letteralmente “L’Olocausto di tutti. La battaglia della memoria”), iniziativa ad ampio respiro, finanziata nel quadro del programma internazionale Europa per i cittadini, che ha per capofila DPI Italia (Disabled Peoples’ International).
«L’obiettivo prioritario di HABM – ci aveva spiegato a suo tempo in un’ampia intervista Silvia Cutrera, componente del gruppo di esperti maggiormente impegnati nella realizzazione del progetto – è quello di riportare alla memoria dei cittadini dell’Unione Europea lo sterminio nazista delle persone con disabilità, evidenziando come il nesso esistente tra modernità, burocrazia e deresponsabilizzazione contribuì a favorire politiche di esclusione pianificate e razionali, fino ad arrivare appunto allo sterminio. Se infatti nella società attuale la memoria è in pericolo, quella dello sterminio nazista di circa 275.000 persone con disabilità è stata cancellata già negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale e al tempo del Processo di Norimberga. I fatti passati – se adeguatamente ricordati e conservati – possono servire a sensibilizzare, educare e arricchire il patrimonio umano europeo, in modo che un evento simile non si ripeta mai più».

Di un’importante tappa italiana, parlavamo dunque, e tali saranno effettivamente le iniziative in programma per il 27 gennaio a Napoli, che si articoleranno su una conferenza internazionale (Il rispetto dei diritti umani per una cittadinanza attiva), nella prestigiosa sede di Palazzo Reale (Sala Accoglienza della Sovrintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia, Piazza Trieste e Trento, ore 8.30-17.30), seguita dall’inaugurazione di una mostra/evento multimediale (Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito, 1, ore 17.30), che sarà poi visitabile fino al 7 febbraio, dal lunedì al venerdì (ore 10-18).
Dopo i saluti di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e Vincenza Ferrarese, presidente di DPI Italia, e la presentazione del Progetto HABM, a cura di Roberta Vignola di DPI Italia, la prima sessione della giornata (Lo stigma negativo verso le persone con disabilità) sarà moderata dalla citata Ferrarese e potrà contare sulla partecipazione di Giampiero Griffo, membro dell’Esecutivo Mondiale di DPI e responsabile della Sezione Diversità della Biblioteca Nazionale di Napoli (Lo stigma negativo delle persone con disabilità nella storia), di Michael von Cranach, che ha diretto fino al 2007 la Clinica Psichiatrica di Kaufbeuren in Germania, già luogo di sterminio di pazienti con disabilità, durante il nazismo e i cui studi sono stati raccolti nella mostra In Memoriam – Aktion T4 – Lo sterminio nazista delle persone con disabilità, da lui stesso donata all’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente) ed esposta permanentemente al Santa Maria della Pietà di Roma (La storia dell’”Aktion Y4”).
La seconda sessione sarà poi moderata da Rita Barbuto, che dirige DPI Italia, e vi interverranno Dinah Radtke di ISL (Interessenvertretung Selbstbestimmt Leven Deutschland, e.V. Europe), rappresentante regionale per la Germania di DPI Europe (La situazione nella Germania di oggi); Pierre Martens dell’IFSBH (International Federation for Spina Bifida and Hydrocephalus) (Etica e la spina bifida: selezione prenatale e il Protocollo di Groningen); Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) (La situazione italiana); la già citata Silvia Cutrera (Azioni positive per ricordare); Javier Romanach Cabrero, spagnolo del Foro de Vida Independiente y Divertad (Rompere lo stigma negativo).
A seguire vi sarà la tavola rotonda denominata La cittadinanza attiva in Europa delle persone con disabilità, moderata da Giampiero Griffo e cui prenderanno parte Marco Mascia del Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi sui Diritti delle Persone e dei Popoli dell’Università di Padova, Luisa Borgia del Comitato di Bioetica della Repubblica di San Marino, Ciro Tarantino del Centre for Governmentality and Disability Studies “Robert Castel” dell’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, Jean Luc Simon, presidente di DPI Europe e Pietro Barbieri. Sono stati invitati anche il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Le conclusioni della conferenza, prima dell’inaugurazione della mostra, saranno affidate ad Antonio Papisca, direttore della Cattedra UNESCO “Diritti umani, democrazia e pace”, presso il Centro Interdipartimentale sui Diritti della Persona e dei Popoli dell’Università di Padova.
Sulla conferenza, ben volentieri diamo spazio alla seguente presentazione, elaborata dai rappresentanti di DPI Italia, così come gli approfondimenti concernenti i vari passaggi della mostra, che pubblichiamo invece nel box in calce. (S.B.)

Berlino, Tiergartenstrasse 4
Un’immagine della casa di Berlino – espropriata a una persona ebrea – che fu la base dell'”Aktion T4″, l’operazione di sterminio delle persone con disabilità, durante il nazismo. Il nome “T4” deriva proprio dall’indirizzo di quello stabile (Tiergartenstrasse 4)

«Il 27 gennaio è il giorno dedicato alla Giornata della Memoria degli stermini nazisti. La Shoah, ovvero l’Olocausto degli Ebrei, fu preparata negli Anni Trenta e poi sperimentata durante la seconda  guerra mondiale, con lo sterminio delle persone con disabilità. Basandosi infatti sui concetti di vite inutili, di costi non sostenibili dalla società e della purezza della razza ariana, furono uccisi, attraverso leggi e pratiche in ospedali e istituti speciali, decine di migliaia di persone con disabilità. Bambini soppressi con iniezioni letali, persone con disabilità psicosociale, prima sterilizzate e poi gasate, morti per privazioni di alimenti e di liquidi, cavie umane sottoposte a sperimenti scientifici.
Contemporaneamente, all’inizio della guerra, Hitler lanciò il progetto segreto denominato Aktion T4 [ove “T4” deriva da “Tiergartenstrasse 4”, indirizzo della casa berlinese espropriata a una persona ebrea che fu la base del programma, N.d.R.]. In sei centri, in Germania, furono concentrate persone con disabilità, poi soppresse in camere a gas e infine cremate, In questo modo furono uccise più di 71.000 persone con disabilità. Pur condannando i medici responsabili nel tribunale di Norimberga, per molti anni l’episodio è risultato dimenticato.
In anni recenti, soprattutto in alcuni Paesi “ricchi”, è stato riproposto – in forme nuove – il “teorema nazista”: vi sono infatti bambini che dalla nascita presentano forti diversità funzionali e che vengono ritenuti un peso per la famiglia e per la società, dal momento che le cure mediche e assistenziali sono costose e gravose per chi le deve svolgere. Di queste persone, inoltre, si dice che esse condurranno esclusivamente delle vite di sofferenza e di dolore.
Tali concetti sono stati riproposti ad esempio nelle tesi del filosofo asutriaco Peter Singer, che ha sostenuto la necessità di non investire su bambini con pesanti dipendenze – considerati “subumani” -, visto che le risorse della società sono limitate; ma anche dal cosiddetto “Protocollo di Groningen”, stilato da medici che vorrebbe autorizzare l’uccisione di bambini con spina bifida alla nascita (in Olanda e in Belgio, tra l’altro, si stanno discutendo leggi sull’eutanasia attiva per questi neonati) e dalla richiesta del Collegio Reale degli Ostetrici e Ginecologi del Regno Unito di legalizzare l’eutanasia infantile per i neonati con forti diversità funzionali.
La conferenza del 27 gennaio a Napoli vuole dunque aprire un dibattito pubblico sul tema anche in Italia, rilanciato tra l’altro dall’ultimo numero della rivista “MicroMega”, per denunciare teorie derivanti da logiche naziste e sottolineare come vadano tutelati i diritti umani di tutti gli esseri umani, anche delle persone con disabilità, ciò che è stato solennemente sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, già ratificata da ben 139 Paesi (più del 70% degli Stati Membri delle Nazioni Unite), tra cui l’Italia e l’Unione Europea.

Locandina del film "Io accuso", Germania, 1941
La locandina di “Io accuso” (“Jch klage an”), film tedesco di propaganda del 1941, diretto da Wolfgang Liebeneiner, in cui una Una giovane donna, moglie di un brillante medico e scienziato, si ammala di sclerosi multipla e chiede che le sia data la morte prima che il decorrere della malattia la renda completamente “paralizzata e ritardata”

La disabilità, infatti, non è una condizione soggettiva, ma “il risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri”. Responsabilità della società è pertanto quella di rimuovere barriere, stigma negativi e discriminazioni che impediscono a queste persone di godere dei loro diritti umani. Ed è necessario avere consapevolezza che solo un’Europa rispettosa di tutte le diversità umane può garantire il rispetto dei diritti umani di tutti: proprio questo è l’obiettivo della Conferenza di Napoli.
Infatti, partendo dalla rassegna storica della costruzione dello stigma negativo verso le persone con disabilità, culminate nella citata Aktion T4, l’incontro presenterà un panorama europeo dei rischi di riproposizione – in forme mutate – dello stermino nazista verso queste persone. Vi parteciperanno rappresentanti di Associazioni di persone con disabilità del Belgio, della Germania, della Spagna e della Francia, oltre a quelli italiani, e i vari interventi approfondiranno da diversi punti di vista le tematiche collegate (l’eutanasia attiva, la medicina inutile, l’aborto “terapeutico”, la tutela dei diritti umani), dando spazio al punto di vista delle stesse persone con disabilità, oggi non più spettatrici passive, ma con un ruolo importante, efficacemente sintetizzato dallo slogan Niente su di Noi senza di Noi. Verranno infine proposte le azioni possibili per contrastare questa deriva.
Alla tavola rotonda del pomeriggio, quindi, prenderanno parte esponenti delle Istituzioni nazionali e locali, l’università, il mondo della bioetica, le associazioni. Infatti, lo sforzo congiunto dei vari attori può essere un baluardo efficace per contrastare la riproposizione di tesi naziste.
Perché essere cittadini europei significa ricordare quello che è successo perché non si ripeta più». (DPI Italia – Disabled Peoples’ International)

Un grande evento multimediale
La “mostra/evento” multimediale di Napoli, legata al progetto internazionale HABM: The Holocaust of All. Battle of Memory, è stata pensata come la partecipazione diretta a un’esperienza culturale. Essa si configura infatti come un evento artistico, culturale, educativo e informativo durante il quale i visitatori parteciperanno a un’esperienza unica che li immergerà in varie situazioni, ove sperimentare emozioni, sollecitazioni culturali, storie e riflessioni di cui non saranno solo spettatori passivi, ma coinvolti in prima persona.
L’iniziativa si snoderà su un percorso segnato da una serie di installazioni e documentazioni che faranno sperimentare ai visitatori momenti sia fisici che sensoriali, che li guideranno a interrogarsi su temi culturali, storici, politici e bioetici riguardanti persone con disabilità, che in vari Paesi stanno animando accese discussioni pubbliche. In particolare, il progetto intende condurre le persone a riflettere sulle radici storiche e culturali di quelle posizioni che oggi propongono motivazioni e pratiche mutuate dalle tesi naziste.
Alla fine, gli stessi visitatori verranno invitati a contribuire direttamente alla “battaglia della memoria”, perché la cittadinanza europea e nazionale sia basata sulla memoria di quegli orrori e sull’impegno che non si ripetano: ciascuno potrà quindi inserire una tessera di un mosaico centrato sulla memoria dell’Aktion T4, un mosaico realizzato in modo collettivo, che verrà poi donato alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

La Montagna della Solidarietà
Nella Sala Grande della sede espositiva, verrà allestita la Montagna della Solidarietà, che si rifarà ai centri  dove venivano eseguite le uccisioni delle persone con disabilità, nei quali furono rinvenuti mucchi di stracci, vestiti e ausili ortopedici, appartenenti alle vittime del “trattamento speciale”. Queste “montagne” sono diventate il simbolo dell’orrore dell’Aktion T4, perché rappresentavano quello che restava di tante vite barbaramente spezzate. L’allestimento di una montagna analoga, a ricordare quell’evento terribile, vuole pertanto offrire una presenza inquietante del passato che il regime nazista fece vivere ai cittadini europei dagli Anni Trenta e per tutta le seconda guerra mondiale.
Di fronte alla Montagna saranno piazzati nove schermi di computer su cui gireranno immagini e video. Questi ultimi mostreranno i seguenti prodotti multimediali:
– immagini di personaggi famosi che hanno vissuto in condizioni di disabilità, alternati con immagini della T4, a testimoniare quali vite potrebbero essere cancellate da una riproposizione delle tesi naziste;
– cinque presentazioni legate alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità in cui ne verranno approfonditi i vari articoli, commentati da foto di persone con disabilità in situazioni sorprendenti, legate ai diritti che vogliono rappresentare;
– una presentazione legata ai diritti di cittadinanza europea, con immagini delle principali Istituzioni continentali;
– otto video che documenteranno attività di persone con disabilità particolarmente sorprendenti, offrendo un ampio panorama di come sia possibile svolgere attività artistiche (danze del corpo di ballo dell’Opera di Pechino con danzatori sordi e di un gruppo di DanceAbility con ballerini in carrozzina); sportive (vittoria di Alex Zanardi alle Paralimpiadi, paracadutismo); educative (musica per bambini sordi); sociali (balli rap di ballerini di strada con disabilità ed evoluzioni di un acrobata in carrozzina come fosse uno skateboard); di autonomia.
L’obiettivo di questa installazione è quello di far percepire da un lato l’assurdità e atrocità dell’Aktion T4 nazista e delle attuali posizioni che ripropongono in forme diverse l’uccisione delle persone con disabilità con forti diversità funzionali; dall’altro lato una visione positiva delle capacità delle persone con disabilità e la concreta tutela dei loro diritti umani, con la visibilità data alla Convenzione ONU.
In altre parole, nello spirito del progetto la memoria delle atrocità naziste verso le persone con disabilità si confronta con persone concrete che – pur vivendo condizioni di mancanza di pari opportunità e discriminazioni, spesso prodotte dalla società in cui vivono -, ricevono forme di tutela dei loro diritti umani, essenziali per garantirne la partecipazione come cittadini a pieno titolo in Europa. Il contributo positivo che questi cittadini possono offrire alla società va sostenuto e valorizzato.
La Montagna della Solidarietà, i video e le immagini proposte vogliono in conclusione coinvolgere i visitatori in uno spazio silenzioso, spiccatamente emozionale, in cui interrogarsi sul rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità e sull’importanza di garantirne la piena cittadinanza europea, tutelandone la dignità e i diritti. La riflessione che l’installazione pone ai visitatori li porterà infatti a interrogarsi individualmente sul rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, sulla questione delle proposte di eutanasia attiva verso le persone con disabilità e li inviterà ad assumere una posizione su tematiche spesso ignorate, perché assenti sui mass media.

La lettera di Hitler
In uno spazio della stessa sala, su una porta a vetri della stanza, verrà allestita una riproduzione in braille della lettera di Hitler che diede inizio al Programma Aktion T4. Tale allestimento – facilmente removibile e realizzato con semplici adesivi trasparenti – sarà creato dall’artista belga Pierre Martens dell’IFSBH (International Federation for Spina Bifida and Hydrocephalus).
La lettura della lettera in un formato accessibile ai vedenti sarà invece possibile solo attraverso la registrazione della voce di un bambino, che sarà azionata volontariamente dai visitatori. L’effetto vuol essere chiaramente quello di far vivere una condizione di disabilità inversa in cui l’opera sia fruibile dalle persone cieche e solo tramite un ausilio tecnologico alle persone vedenti.

Sala video e documentazione
Nel locale contiguo alla Sala Grande (dove verrà ubicata la Sezione Diversità della Biblioteca Nazionale di Napoli), verrà allestita la sala per proiezioni di filmati e slide e una documentazione collegata alla mostra/evento.
Nella sala verranno proiettati:
– Le discriminazioni verso le diversità umane: le persone con disabilità e la Shoah oggi di Giampiero Griffo, membro dell’Esecutivo Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International) e responsabile della Sezione Diversità della Biblioteca Nazionale di Napoli, documento che ripercorre la storia dello stigma negativo che colpisce le persone con disabilità, quella dell’Aktion T4 e dei rischi attuali di riproporre gli stessi terribili obiettivi in altre forme (80 minuti) [Video 1];
– Due film sull’Aktion T4, ovvero Vite indegne (2009) di Silvia Cutrera, presidente dell’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente), che presenta un’intervista a una persona sopravvissuta all’Olocausto dei nazisti (in italiano e in tedesco con sottotitoli in italiano, 35 minuti) [Video 2] e A world without bodies di Sharon Snyder e David Mitchell dell’Institute on Disability of the Temple University (2001), che documenta una visita di studio di persone con disabilità docenti universitari, ai luoghi dove furono uccise le persone con disabilità durante l’Aktion T4 (in inglese con sottotitoli in italiano, 33 minuti) [Video 3].
I video verranno proiettati nei seguenti orari: Video 1, ore 10.10, 12.50 e 15.30; Video 2, ore 11.30, 14.20 e 16.45; Video 3,  ore 12.10, 15.00 e 17.20.

Nella documentazione messa a disposizione dei visitatori saranno poi disponibili:
°la bibliografia dei testi pubblicati sull’Aktion T4, curata dalla Sezione Diversità della Biblioteca Nazionale di Napoli, relativa ai libri in italiano, tedesco e inglese, con la segnalazione dei siti web dove è possibile reperire informazioni e video sullo stesso argomento;
° la presentazione della mostra;
° la lista di personaggi famosi che hanno vissuto con una caratteristica che li poneva in condizioni di disabilità;
° le copie del documento prodotto nel 2013 dal Comitato Nazionale di Bioetica della Repubblica di San Marino, denominato L’approccio bioetico alle persone con disabilità;
°l’illustrazione del progetto internazionale HABM: The Holocaust of All. Battle of Memory, da cui nasce la mostra/evento.

Il Mosaico della Solidarietà
Attraverso infine la collaborazione con l’Associazione Aegeamosaici di Roma, verrà montato un mosaico riproducente un’immagine rievocativa dell’Aktion T4.
L’allestimento – realizzato su una griglia reticolata e con materiali non tossici – sarà presente nella prima settimana della mostra/evento, invitando i visitatori, alla fine del percorso espositivo, a porre con le proprie mani una tessera del mosaico.
Il tutto è stato curato dalla mosaicista romana Nadia Ridolfini, che presenzierà alla costruzione dell’opera che una volta completata, verrà donata alla Biblioteca Nazionale di Napoli.
L’effetto sarà quello di far vivere ai visitatori la percezione che il contributo di ognuno, in tutte le forme possibili, potrà garantire che le società costruite dagli esseri umani siano rispettose dei diritti umani di tutti.
(a cura di DPI Italia)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: dpitalia@dpitalia.org.

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