Lo studio dev’essere un diritto, anche a Reggio Calabria!

Si susseguono le prese di posizione su quel provvedimento del Comune di Reggio Calabria - da tempo commissariato - con il quale viene sostanzialmente impedito, ai bambini con disabilità, l’accesso alle scuole dell’infanzia, per il prossimo anno scolastico, subordinandone l’iscrizione a esigenze di bilancio. Registriamo oggi l’intervento della locale Associazione AGEDI e anche l’ANFFAS rincara la dose sulla vicenda

Bimba con disabilità insieme a insegnante di sostegnoAffiancata da Salvatore Nocera, avvocato e vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), anche l’AGEDI di Reggio Calabria (Associazione Genitori di Bambini e Adulti Disabili) prende una dura posizione nei confronti di quei provvedimenti assunti dal Comune della propria città – di cui abbiamo già ampiamente riferito nel nostro giornale -, che sostanzialmente intendono subordinare ad esigenze di bilancio l’iscrizione dei bimbi con disabilità alle scuole dell’infanzia, per il prossimo anno scolastico.
In una nota inviata infatti alla Commissione Straordinaria del Comune di Reggio Calabria, oltreché al Dirigente del Settore Servizi alle Persone-Istruzione, Maria Mirella Gangeri, presidente dell’AGEDI, scrive che «la Sentenza della Corte Costituzionale 80/10 ha stabilito che il nucleo essenziale del diritto allo studio degli alunni con disabilità, costituito dalle ore di sostegno didattico, non può essere violato né diminuito per ragioni di bilancio. Pertanto la nomina del sostegno agli alunni con disabilità è un diritto costituzionale garantito che il Comune deve assicurare».
E ancora, prosegue la nota, «le scuole paritarie, anche comunali, hanno gli stessi diritti, ma anche gli stessi obblighi delle scuole statali; quindi, come le scuole statali hanno l’obbligo di assicurare le ore di sostegno agli alunni con disabilità, anche quelle paritarie comunali hanno lo stesso obbligo».
Infine, conclude la Presidente dell’AGEDI, «gli Amministratori Comunali sanno bene che contrvvenire ai doveri di garantire il diritto allo studio degli alunni con disabilità costituisce omissione d’atti d’ufficio, perseguibile penalmente».

Sulla vicenda rincara la dose anche l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), che dopo le prime dichiarazioni rilasciate dal presidente nazionale Roberto Speziale, in una nuova nota, successiva alla rettifica sulla prima comunicazione, attuata da parte del Comune di Reggio Calabria, sottolinea che «è sicuramente compito dell’Ente Locale predisporre un provvedimento il quale, nel complesso, non violi i criteri per superare il controllo della Commissione per la Stabilità Finanziaria degli enti locali ai sensi dell’articolo 243 del Decreto Legislativo 267/00 (richiamato dalla rettifica del Comune), ma questo non può determinare la dichiarata giustificazione per l’eventuale parere negativo all’assunzione di ulteriore personale e quindi all’eventuale mancata accettazione, tout court, di alunni con disabilità».
«Il Comune – prosegue il comunicato dell’ANFFAS, che chiede anche l’intervento del ministro Carrozza, per trovare una rapida soluzione alla questione -, invece di spiegare il proprio operato con linguaggio burocratico e ragionieristico, del tutto aleatorio per i destinatari finali, si attivi immediatamente a predisporre tutte le azioni utili ad assicurare in pieno e senza condizionamenti economici, il diritto costituzionalmente garantito della frequenza scolastica dei bambini con disabilità della città di Reggio Calabria». (S.B.)

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